Giovanni ha scritto:
> Ciao a tutti, sono uno studente di ingegneria, spulciando tra i
> testi di meccanica Razionale mi sono imbattuto nel suddetto principio,
> ma mi sembra molto "fumoso" per non dire incomprensibile, me lo
> potreste enunciare e/o spiegare?
> Penso di s�, dovrebbe avere a che fare con le reazioni vincolari, a
> volte nel testo si parla di "forze attive e forze perdute"....
Valter Moretti ha scritto:
> Ciao, probabilmente intendi la definizione di vincolo ideale,
> a parte la terminologia dell' '800 che oggi si usa ben poco.
Non so se intendiamo la stessa cosa: potrebbe trattarsi
dell'applicazione del pricipio dei lavori virtuali (e' questa che
chiami "terminologia dell'800"?) alla dinamica.
Pero' io ho un ricordo dal corso di Fisica I di G. Bernardini, nel
quale si enunciava un "principio di D'Alemberto al modo seguente:
"Le forze perdute si fanno equilibrio in virtu' dei vincoli."
Il concetto e' questo: se hai un sistema di punti materiali vincolati
tra loro e anche con vincoli esterni, a ogni punto saranno applicate
a) forze attive F
b) reazioni vincolari R.
La seconda legge di Newton ci da'
m_i a_i = F_i + R_i
(i=1... e' l'indice dei diversi punti).
Ossia
F_i - m_i a_i + R_i = 0.
Chiamando F_i - m_i a_i "forza perduta" P_i, si ottiene
P_i + R_i = 0,
che formalmente ha l'aspetto di un problema di equilibrio.
Per questa via dunque un problema di dinamica si riconduce a un
problema di statica.
Il termine -m_i a_i prende il nome di "forza d'inerzia".
Ho l'impressione che nei problemi d'ingegneria l'uso di questo
procedimento sia molto diffuso, e tra l'altro ne segue una diversa
interpretazione (diversa da quella che danno i fisici) del termine
"forza centrifuga".
In questa accezione "forza centrifuga" non e' che la forza d'inerzia
in un moto rotatorio: quindi non e' affatto una forza apparente...
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Elio Fabri
Received on Fri May 05 2006 - 21:18:13 CEST