Re: ferro-(...)

From: Hypermars <hypermars_at_despammed.com>
Date: Wed, 19 Apr 2006 11:29:25 -0400

"Bruno Cocciaro" <b.cocciaro_at_comeg.it> wrote in message
news:44464b6c$0$18284$4fafbaef_at_reader1.news.tin.it...

> Dai passati
> post mi pare abbastanza chiaro che l'origine delle nostre divergenze sia
nel
> fatto che, a tuo avviso, per calcolare l'angolo di deflessione io dovrei
> calcolare la forza non con v_*_B ma con v_*_H,

Ma no! al contrario, io sostengo che l'elettrone sente B nel caso magnetico
(non H), e sente D nel caso elettrico (non E). Tu invece sostieni che sente
B nel caso magnetico, ed E nel caso elettrico, ovvero mentre nel caso
magnetico l'elettrone sente anche M, nel caso elettrico, chissa' perche', P
sparisce...

> Si potrebbe prendere questo esempio come prova sperimentale del fatto che
> l'elettrone sente B e non H.

Certo che sente B. Questo non e' mai stato in discussione.

> A questo punto non rimarrebbe che rivolgersi all'esperienza, non c'e' modo
> di dirimere a parole la questione finche' io insisto nel dire che la forza
> di Lorentz va scritta q*E+(q/c)v_*_B e tu invece q*E+(q/c)v_*_H.

Certo che se davvero hai capito questo, l'incomprensione e' davvero
profonda. Quello che, semmai, sostengo, e' che la forza di Lorentz, nel caso
di materia polarizzata (ferroelettrici), andrebbe scritta q*D+(q/c) v x B.
Ovvero, e' D che conta, perche' anche la polarizzazione e' un campo
elettrico.

> > Ripetere infine lo stesso calcolo per un cilindro infinito polarizzato
> > (P,0,0), dove l'asse di polarizzazione coincide con l'asse del cilindro.
>
> Nel caso elettrico si avrebbe
> E = (0,0,0)
> quindi l'elettrone non subirebbe alcuna deviazione.

Infatti. Questa e' la maggiore e piu' evidente contraddizione (rispetto alla
fisica usuale, e a risultati sperimentali acquisiti) del tuo modello. Se
metti una serie di dipoli allineati cosi' -> -> -> -> -> , che rappresenta
un piccolo cilindro polarizzato (ferroelettrico), ti pare che un elettrone
non sia deflesso? in questo caso c'e' solo P, perche' E giustamente si
annulla, ma un campo elettrico tra i dipoli c'e' eccome, e un elettrone lo
sente. Il campo elettrico e' appunto direttamente proporzionale a P.

> Nel caso magnetico
> B = (4*pi*M, 0 ,0)
> con conseguente deviazione dell'elettrone.

Nel caso elettrico
D ~ (P,0,0)
con conseguente deviazione dell'elettrone.

> In geometria sferica,

Che significa?? si parlava di cilindro, non di sfera.

> assumendo l'approssimazione di dipolo, si otterrebbe
> un campo nullo, quindi il moto sara' deciso dai "calci" che l'elettrone
> prende quando passa in prossimita' dei dipoli. Nel caso del cilindro
> infinito, in approssimazione di dipolo si ottiene E=((4/3)*pi*P, 0 ,0)
> (oppure B=((4/3)*pi*M, 0 ,0) nel caso magnetico),
> l'effetto dei "calci"
> dovuti ai passaggi in prossimita' dei dipoli sara', seguendo il Jackson,
un
> E=(-(4/3)*pi*P, 0 ,0) nel caso elettrico e un B=((8/3)*pi*M, 0 ,0) nel
caso
> magnetico. Il campo medio sara' dunque quello visto sopra: nullo nel caso
> elettrico, (4*pi*M, 0 ,0) nel caso magnetico.

Qui non ho capito nulla, se non che probabilmente stai usando i risultati
della geometria sferica per calcolarti il campo nel cilindro, che non ha
senso. Il fattore 1/3 con il cilindro infinito non c'entra nulla.

Io provo a richiudere qui il thread, dopo il tentativo fallito in
precedenza. Mi spiace non essere arrivati a un accordo, ma per quanto mi
riguarda le cose sono ragionevolmente chiare.

Bye
Hyper
Received on Wed Apr 19 2006 - 17:29:25 CEST

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