Re: Indovinello ricreativo elettromagnetico

From: Elio Fabri <elio.fabri_at_fastwebnet.it>
Date: Mon, 08 Jul 2019 11:33:28 +0200

Giorgio Bibbiani ha scritto:
> non ho capito come siano orientate le 2 semispire, quali siano per te
> il piano verticale e quello orizzontale
Hai ragione e il peggio è che sapevo di non essere stato chiaro, ma fa
caldo...
Cerco di rimediare introducendo opportuni assi (e dimentica orizz. e
vert.).
Campo lungo z, spira nel piano xy.
Le due semispire stanno in x<0 e x>0. Il verso è antiorario nel piano xy.

Wakinian Tanka ha scritto:
> Sono abbastanza sicuro che hai inteso (come doveva essere) che il
> campo B e' non nullo soltanto all'interno della spira, questo?
Infatti è così.

>> Indip. dalla spira, in tutto lo spazio esiste un campo E con linee
>> chiuse circolari e intentità che va come 1/r.
>> La circuitazione di E lungo una curva chiusa è la sola cosa per cui
>> abbia senso il termine "forza e.m."
> Sono d'accordo.
Se sei d'accordo su questo, perché fai obiezione dopo? (v. appresso)

> Se j e' il vettore densita' di corrente, cos'e' J?
Voleva essere I.

> Con questa affermazione mi hai messo in crisi :-)
Era lo scopo del mio post :-D

> Io non lo avrei chiamato "campo indotto" ma "campo elettrico medio" in
> quanto e' pari a [qui ci sono caratteri che non riesco a riprodurre].
Tu dimentichi che non c'è solo la legge integrale.
C'è anche rot E = -_at_B/_at_t.
Nelle condizioni del problema il campo indotto esiste anche se non c'è
la spira e ha quel valore.
La presenza della spira può avere due effetti:
a) una corrente che aggiunge un altro campo B' ma questo lo trascuro
b) eventuali cariche distribuite sul conduttore - è di queste che
parlo nel seguito, ma non influiscono sul campo indotto: aggiungono
solo un campo elettrostatico

> Successivamente dici che tali cariche esistono in quanto in
> elettronica si parla di capacita' parassite, ma che in questo caso non
> e' possibile disegnare un circuito equivalente a costanti concentrate.
Non dico proprio questo.
Ho scritto "se ne rende conto" e volevo dire, dato che gli elettronici
sanno ragionare solo su elementi discreti (resistenze, induttanze,
capacità - più elementi attivi) che l'accumulo di cariche indesiderate
in parti del circuito viene schematizzato come la presenza di
ulteriori capacità, dette parassite.
Per inciso, nota che a livello di fisica universitaria si parla di
"coefficienti di capacità" ma nella pratica elettronica vengono sempre
ridotti a condensatori ideali. Niente di male, visto che è sempre vero
che i due schemi sono equivalenti. Ma quando le capacità parassite
sono anche distribuite, lo schema a cap. parassite è un po'
fuorviante, secondo me.

Tanto che ci sono. Anch'io non ho capito Pangloss.
Non vedo perché non si possa pensare a un avvolgimento toroidale di
raggio R >> r (i due raggi del toro) e di molte spire, con la spira che
circonda l'avvolgimento, avente un raggio > r ma ancora << R.
In queste condizioni il campo E indotto c'è e come fuori del toro.

Perché ho scritto che non sono sicuro che la soluzione ci sia?
Perché non sono sicuro :-)
Perché non sono sicuro?
Perché l'idea di un campo B che cresce linearmente nel tempo mi
provoca qualche dubbio. Potrebbe non dar luogo a un E stazionario...
Ma forse è una fesseria.

Di certo il calcolo mi pare proibitivo e non ci ho nemmeno provato.
                                               

-- 
Elio Fabri
Received on Mon Jul 08 2019 - 11:33:28 CEST

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