Re: Il relativismo dell'entropia
Bruno Cocciaro wrote:
...
> Il problema non sarebbe dunque "ma cosa sarebbe questo h?"
> ma piuttosto "per quale motivo (cioe' quale e' la ragione fisica a causa
> della quale) gli stati li dovremmo contare in quel modo?"
Confermo. L' arbitrarieta' di h non crea nessun problema finche' h e'
una costante (cioe' non dipende dalle variabili termodinamiche). Questo
perche' quando si passa alle quantita' termodinamiche ci si rende
conto che l' arbitrarieta' di h puo' sempre essere assorbita nell'
arbitrarieta' dell' entropia (determinabile a meno di una costante
additiva in un mondo puramente classico).
Invece l' esistenza o meno di un fattore 1/N! crea problemi anche all'
interno di una meccanica statistica puramente classica perche' da
quel fattore dipende la possibilita' o meno di ritrovare l'
estensivita' dell' entropia.
Dunque, il paradosso di Gibbs non mette in luce i problemi nella
determinazione di h. Questi, e tutto il riferimento concettuale
classico, vengono invece messi in crisi dal terzo principio della
termodinamica: l' annullarsi dell' entropia alle zero assoluto (o
comunque l' essere una costante ) equivale a dire che non c'e' piu' l'
arbitrarieta' additiva e quindi, nella funzione di partizione, non
c'e' piu' invarianza della termodinamica rispetto al valore di h.
Giorgio Pastore
Received on Mon Mar 27 2006 - 23:53:43 CEST
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