Re: Indovinello ricreativo elettromagnetico

From: Giorgio Bibbiani <giorgiobibbiani_at_TIN.it>
Date: Thu, 11 Jul 2019 07:40:06 +0200

Il 11/07/2019 0.11, El Filibustero ha scritto:
>> Certo che ha senso, e il calcolo del valore misurato
>> dal voltmetro l'avevo esplicitato nel PDF indicato
>> in precedenza, ma questa � una cosa diversa,
>> prima avevi scritto:
>> "che ddp misura un voltmetro tra A e D
>> (o, lo stesso, tra B e C)"
>> ma collegando un voltmetro tra A e D in modo
>> diverso
>
> Cosa significa "collegarlo in modo diverso" nel mio caso? Vuol dire --
> per esempio -- metterlo volante, che ruota solidale con la spira,
> sicche' i cavi cambiano posizione rispetto al campo magnetico?

Ad es. s�, oppure fisso nel riferimento del laboratorio ma
collegato con cavi volanti ad A e a D, in entrambi i casi
si otterrebbero in generale valori misurati diversi in
funzione della geometria dei cavi.

Dobbiamo chiederci, come � definito il potenziale
e quindi la d.d.p.? _In un fissato riferimento_,
se tra 2 punti A e D _fissi in quel riferimento_
esiste una d.d.p. allora l'integrale di linea
del campo elettrico sar� indipendente dal
cammino che li colleghi, ma se scegliamo, come
hai fatto in precedenza, il riferimento del
laboratorio (d.d.p. tra 2 punti sull'asse) allora
in quel riferimento i punti A e D saranno in
moto e non sar� corretto parlare di d.d.p.
_tra di essi_, se scegliamo un riferimento
solidale ad essi allora il valore misurato
dipender� dalla geometria dei cavi, in ogni
caso non risulta definita univocamente una
d.d.p. _tra essi_.

>> si troverebbe un valore diverso che in precedenza, e un valore ancora
>> diverso lo si troverebbe in generale collegandolo tra B e C
>
> su questo non ci scommetterei, almeno se consideriamo -- come e'
> logico fare in un puzzle del genere -- un voltmetro ideale, con
> impedenza di ingresso infinita.

Controesempio immediato:

caso 1) quello che hai descritto in precedenza,
voltmetro collegato sull'asse, si ottiene un
_unico_ valore come avevo gi� calcolato nel
PDF e dipende dalla geometria del sistema e
da R1 _e_ R2.

caso 2) voltmetro solidale ai capi
di R1 o di R2 con lunghezza dei
collegamenti trascurabile ("appiccicato"
a un resistore in modo che l'area del
circuito formato sia trascurabile), i
2 valori misurati dipendono ancora dalla
geometria del sistema e da R1 e R2 ma
sono diversi se R2 e R2 sono diverse.

>> per questo non ha senso parlare di d.d.p. tra A e D o tra B e C.
>
> Consideriamo un ago conduttore messo in un piano perpendicolare alle
> linee di forza di un campo magnetico uniforme, che trasla
> perpendicolarmente rispetto a se' stesso con una certa velocita'.
> Secondo il tuo ragionamento avrebbe o no senso parlare di ddp tra le
> sue estremita'?

Come sopra, dipende dalla scelta del riferimento:

- nel riferimento dell'ago s�, in quel riferimento
sono presenti un campo elettrico e uno magnetico
costanti e uniformi, quindi � definito un
potenziale elettrostatico (anzi, si potrebbe anche
fare a meno dell'ago, il potenziale sarebbe invariato)
- nel riferimento del laboratorio no, se si collegano
le estremit� dell'ago a un voltmetro con 2 cavi
conduttori, il valore misurato dipender� dalla
derivata temporale del flusso concatenato e
quindi dalla geometria del circuito e non �
quindi una d.d.p. ma una f.e.m..

Ciao

-- 
Giorgio Bibbiani
(mail non letta)
Received on Thu Jul 11 2019 - 07:40:06 CEST

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Thu Apr 10 2025 - 04:23:20 CEST