Re: Griglie computazionali
Ciao
Tiziana ha scritto:
> Salve a tutti,
> sto studiando fluidodinamica numerica ed ho un dubbio riguardo alla
> numerazione dei nodi di una griglia computazionale.
> Ho notato che molti autori numerano i nodi usando anche lo zero, per cui su
> una griglia 2D si hanno i nodi (0,0), (1,0), (2,0), ..., (0,1), (0,2), e
> cos� via.
> Io invece trovo pi� naturale usare i numeri interi positivi, escludendo
> quindi lo zero: (1,1), (2,1), (3,1), ..., (1,2), (1,3),...
Anche x me sarebbe + comodo iniziare con UNO.......:)
>
> Che differenza c'� tra le due modalit� di numerazione?
di UNO...:))
>
> Cosa potete dire in base alla vostra esperienza?
>
Che si deve fare un distinguo tra :
1) assegnare i nodi in una griglia, e
2) trattare l'informazione dei nodi della griglia.
Per l'uno non credo vi sia utilita' se non quella prettamente
convenzionale (ed umana di iniziare da 1, al limite da zero....)
E' la seconda pero' che pilota il discorso!
I vari programmi per computer anche se scritti in linguaggi diversi
(dal fortran a Java a C....) alla fine divengono dei processi eseguiti
dal sistema operativo.
Cosi' se in un linguaggio di programmazione vi puo' essere la matrice
indicizzata automaticamente [0--end] oppure [offset--end] che lascia la
scelta dell'indice,
quando alla fine vai a finire sul file eseguibile (per intenderci
questo e' visibile anche dal <semplice> [nel senso di poco complesso]
assembler) vedi che sullo stack agli indici degli array, se sono
ottimizzati, i valori partono dal valore immediatamente puntato dal
registro dereferenziatore: quindi in un linguaggio complesso C++
l'array parte dall'indice zero...{ma sempre per utilita' e risparmio di
risorse, nel caso di compilatori fatti bene...altrimenti...}
Received on Mon Mar 27 2006 - 14:40:10 CEST
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