Re: analisi energetica reti elettriche...

From: Mino Saccone <mino.saccone_at_fastwebnet.it>
Date: Sun, 5 Mar 2006 13:47:22 +0100

"nerofum" <nerofum_at_libero.it> ha scritto nel messaggio
news:1141497855.169698.116170_at_v46g2000cwv.googlegroups.com...
> solitamente le reti elettriche vengono analizzate osservando i valori
> di tensione e di correnti lungo i vari rami del circuito. Tuttavia,
> visto che in natura tutti gli eventi avvengono in base a principi
> energetici, perch� non si studiano le reti facendo un loro bilancio
> energetico, da cui eventualmente sia possibile ricavare in un secondo
> momento i valori di tensione e di corrente? Io personalmente non ho mai
> sentito nulla del genere, ma volevo chiedervi se voi ne avete mai
> sentito parlare (ed eventualmente indicandomi un link) o se proprio �
> un percorso impossibile. Grazie.

Non � affatto impossibile, � solo insufficiente in quanto le reti elettriche
sono caratterizzate da due parametri: tensione e corrente e la potenza
scambiata rappresenta solo il prodotto delle due.

Studiando una rete occorre dare quindi la potenza e direttamente o
indirettamente una delle altre due variabili. Se poi siamo in regime quasi
stazionario (correnti alternate) la potenza diventa una grandezza vettoriale
(complessa) nelle sue componenti attiva/reattiva da trattare separatamente e
questa separazione tiene automaticamente conto del terzo parametro delle
reti quasi stazionarie: l'angolo di sfasamento.

Il metodo energetico puo' quindi essere usato con successo in alcuni casi.
Per esempio nelle reti che e' conveniente risolvere "a ritroso".
Occorrerebbe ora una bella figura, ma proviamo lo stesso e limitiamoci per
semplicita' alle correnti continue:

Sia dato un bipolo che consuma 100W alla tensione di 50V. Esso e' alimentato
tramite una resistenza R2 di 1 ohm, a monte della quale e' posta in
parallelo una resistenza R3 da 104 ohm. Il tutto e' alimentato da una
batteria di resistenza interna Ri di 0,2 ohm.
Si domanda la fem della batteria.


Nel bipolo iniziale scorreranno 2A (indipendentemente dalla natura del
bipolo).
R2 dissipera' quindi 4W e cadranno ai suoi capi 2V
a monte di r2 la potenza sara' quindi 104 W con 52 V

R3 dissipera' quindi 52*52/104 = 26W con 0,5 A

a valle della batteria potenza sara' quindi 26 + 104 = 130W con 2,5 A

su Ri saranno dissipati 2,5*2,5*0,2 W = 1,25 W
la fem dovra' erogare 131,25 W a 2,5 A quindi V = 52,5V

Se non ho sbagliato i calcoli.

Questo metodo sembra inutilmente complicato nell'esempio citato (in cc).
Diventa piu' conveniente trattando le correnti alternate appunto perche'
tiene automaticamente conto delle sfasamento che nei calcoli e' sempre una
brutta bestia.

Saluti

Mino Saccone
Received on Sun Mar 05 2006 - 13:47:22 CET

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