Luca Alfano ha scritto:
...
> (Vedere) o comunque catturare una radiazione emessa 300.000 dopo il
> big bang , come si fa ? Voglio dire quando l'universo aveva 300.000
> anni immaginiamo che si fossero gi� formate (per semplicit�)solo
> due galassie A e B , io adesso vivo sulla galassia B .
Senza conoscere il concetto di orizzonte (di particella) di un osservatore
nell'ambito di un universo in espansione non hai speranza di uscirne;
d'altra parte non � facile spiegare chiaramente e in due parole di cosa si
tratta.
Semplificando in maniera un po' rozza, ed evitando di addentrarci in
discussioni specifiche proprie dell'uno o l'altro modello cosmologico,
si pu� dire che la porzione d'universo accessibile a un qualsiasi
osservatore ad ogni fissato istante di tempo (cosmico) t dopo il big-bang
� data all'incirca dalla sfera di raggio c*t centrata su di esso.
Tradotto in concreto, l'orizzonte di particella di un ipotetico
osservatore all'epoca del disaccoppiamento sarebbe stata all'incirca di
300.000 a.l. mentre per noi oggi � di circa 14 miliardi di a.l. (in realt�
un po' di pi�, per un fattore pari a 2-3).
> Quando l'universo aveva 300.000 anni compare per la prima volta la
> luce,le due galassie A e B si trovano ad una certa distanza tra di loro
> ma comunque essendo comparsa la luce un avvenimento accaduto su A
> viaggia alla velocit� di 300.000 km/sec e raggiunge B in un determinato
> tempo che dipende da quanto erano distanti tra di loro.
Prima fonte di grossa confusione: non puoi paragonare un evento "globale"
come il "disaccoppiamento" a eventi locali come quelli che avvengono nelle
singole galassie. Il "disaccoppiamento" si verific� allo stesso tempo (non
istantaneamente ma in un certo intervallo di tempo non trascurabile) in
tutto l'universo, gli eventi locali invece sono associabili a punti
specifici dello spazio-tempo.
> Voglio dire che comunque quel fotogramma ha raggiunto la galassia B
> (che mi ospiter� molti anni dopo),ed � andata oltre,ripeto io mi
> immagino un singolo evento anzi un fotogramma avvenuto sulla galassia A.
Questo discorso ha senso se lo applichi a eventi locali, ma non ne ha
alcuno nel nostro caso che riguarda, appunto, un evento globale che
interess� la totalit� dell'universo.
Se da un lato � corretto affermare che non possiamo pi� vedere
un'esplosione di supernova avvenuta un milione di anni fa sulla Grande
Nube di Magellano, poich� essendo questa galassia distante da noi
all'incirca 200.000 anni luce, i fotoni (e i neutrini) collegati
all'ipotetico evento ci avrebbero superato ormai da 800.000 anni.
Dall'altro lato (almeno per determinate classi di modelli cosmologici) ad
ogni istante di tempo t esister� una superficie di ultimo scattering,
ovvero una radiazione di fondo omogeneamente diffusa, che riveliamo con
una determinata temperatura, differente a seconda dell'epoca di
osservazione. Ipotetici osservatori presenti all'epoca in cui "le
dimensioni dell'universo" (il fattore di scala dell'espansione) avevano la
met� delle dimensioni attuali avrebbero osservato un CBR con una
temperatura circa doppia di quella attuale, mentre ipotetici osservatori
di un lontano futuro, in cui l'universo avr� il doppio delle dimensioni
attuali osserveranno un CBR con una temperatura pari a a circa la met� di
quella attuale.
In conclusione osservatori di epoche differenti vedrebbero un CBR diverso
in quanto a temperatura (pi� caldo nel passato, pi� freddo nel futuro), ma
simile in quanto a forma (corpo nero) e caratteristiche di omogeneit� e
isotropia.
Saluti,
Aleph
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Received on Wed Mar 01 2006 - 13:04:53 CET