Nessuno, Sun, 12 Feb 2006 19:28:42 +0100, ha scritto in
it.scienza.fisica su "Viaggi "lunari".":
> facevo una riflessione - soprattutto con riferimento alla fine degli anni
> sessanta - sui grossi rischi relativi ad una missione sulla luna. insomma,
> cosa succede a questa benedetta navicella quando � l� fuori? il sistema
> solare non orbita intorno al centro della galassia?
> quali velocit�, mediamente, realizavano le navicelle?
La velocit� di punta dell'Apollo era intorno agli 11 km/s, 40.000 km/h.
> e cosa succede se si becca a queste velocit� anche solo una pietra di un
> paio di kg.
Senza scomodare le velocit� "interstellari", gi� a quelle planetarie
sarebbe bastato un sassolino di pochi grammi per fare uno sconquasso.
Il "trucco" � che nello spazio interplanetario, intorno ad ogni "sasso",
mediamente c'� tanto, ma tanto, ma tanto, ma proprio tanto spazio vuoto,
per cui statisticamente quello dell'impatto con un detrito non � mai
stato in cima alle preoccupazioni degli astronauti.
D'altronde lo vedi anche tu: abbiamo satelliti che orbitano per decenni
intorno alla Terra, e ben di rado, o forse mai, uno � stato distrutto da
un impatto. Credo che la Terra offra un certo schermo nelle proprie
vicinanze (e immagino anche il sistema Terra-Luna), ma comunque se fosse
un evento non-improbabile sarebbe gi� accaduto. Non parliamo poi delle
sonde che vanno verso i pianeti esterni, eppure anche l� non ce n'� una
che sia fallita per ragioni d'impatto con detrito.
> insomma, � (ma soprattutto era nel 1969) cos� una passeggiata
> fare un viaggio di andata e ritorno sulla luna?
Non � stata una passeggiata.
E' stato il risultato dello sforzo quasi maniacale, propulso da una
pioggia di dollari e protetto dalla volont� politica, di un decennio di
lavoro della nazione pi� tecnologicamente avanzata del pianeta.
--
Roberto Rosoni
Received on Mon Feb 13 2006 - 13:08:52 CET