Re: Moto perpetuo e metodo scientifico.
Il 05/04/2013 22:28, Elio Fabri ha scritto:
>> Il 28/03/2013 15:26, Luigi D. ha scritto:
>>> ...
>>> In passato credo su questo Ng e credo in un post di Elio Fabri (mi
>>> scuser� l'interessatto se invece ricordo male e non era lui) si
>>> diceva una cosa pi� corretta.
> Non so come mai, ma a me il post di Luigi D. nn � arrivato.
> Comunque non so ricostruire che cosa posso avere scritto...
>
>>> Cio� che il principio di conservazione dell'energia, come tutti gli
>>> altri, non � "vero" in assoluto ma sono fino a quando qualcuno non
>>> ne dimostra il contrario ovvero che in particolari circostanze
>>> l'energia di un sistema varia.
> Questa gi� mi sembra una posizione un po' tropo semplicistica, e non
> mi sentirei di riconoscerla per mia.
> Che vuol dire che "in particolari circostanze l'energia di un sistema
> varia"?
> Bisognerebbe avere un criterio a priori per calcolare l'energia di un
> sistema...
> Spesso succede una cosa diversa: che l'energia come l'abbiamo definita
> fino a un certo momento non appare conservata, e allora si va in cerca
> di qualcosa che ripristini la conservazione (es. del neutrino nel
> decadimento beta).
>
>>> Questo significa che bisogna comunque andare a verificare ogni
>>> presunto moto pepetuo per quanto bizzarro e strampalato possa
>>> essere. E lo stesso vale naturalmente per tutte le altre leggi
>>> fisiche che qualcuno possa ritenere "violate" o "superate". Sar�
>>> una seccatura ma "sceintificamente" � cos�.
> Questo di sicuro non l'ho mai detto!
> La cons. dell'energia, come qualsiasi altra legge fisicia, non vive
> isolata, ma come parte integrante di un intero corpo teorico.
> Certe leggi (la cons. dell'energia � fra queste) hanno un carattere
> cos� fonadamentale, sono risultate cos� universalmente valide, che non
> basterebbe certo un singolo esperimento a farcele mettere in dubbio in
> modo immediato.
ecco questa osservazione mi piace molto, perch� include una
considerazione di buon senso, ossia : anche l'ipotetico
esperimento confutativo in s� deve sempre essere preso con
le pinze e non come dogmaticamente certo in qualunque caso.
Diversamente si userebbe un metro assai bizzarro : le prove
positive potenzialmente errate di principio E potenzialmente
affette da errori, ed un eventuale singolo esperimento di
confutazione NON affetto da nessun errore (non tanto di
principio, ma di precisione, cattive esecuzioni,
insufficienti precauzioni nell'isolare il fenomeno studiato
etc).
Quel che voglio dire � che se si discute a livello di mera
verit� logica di proposizione, � vero che una singola
negazione vale pi� di innumerevoli conferme.
Ma a livello di verit� sperimentale, le cose sono parecchio
pi� complicate di quanto sarebbe comodo per applicare la
logica popperiana.
Che succede se per un esperimento mal eseguito si butta via
una teoria che non era mai stata confutata e non avrebbe
dovuto esserlo nemmeno quella volta ?
Per questo anche se la verit� non � mai consolidata per
sempre, non bisogna manco avere tanta fretta di cestinare
qualcosa che abbia resistito gi� a tanti crash test, magari
in contesti totalmente diversi.
> Al tempo stesso, rinunciare alla cons. dell'energia obbligherebbe a
> buttare all'aria molte altre parti della teoria, e se non si sa fare
> questo non si pu� neppure abbandonare quel pezzo che pu� sembrare
> contraddetto da un qualche esperimento.
condivido totalmente.
I neutrini superluminali recentemente brillano come esempio
di troppo frettolosa archiviazione della relativit�
einsteiniana, per dirne una recente
ciao
CCCP
> Prima si cercheranno altre vie d'uscita.
>
--
1) Resistere, resistere, resistere.
2) Se tutti pagano le tasse, le tasse le pagano tutti
Soviet_Mario - (aka Gatto_Vizzato)
Received on Sat Apr 06 2013 - 00:28:38 CEST
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