Re: come insegnare relatività...

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Sun, 08 Jan 2006 21:13:27 +0100

Paolo Avogadro ha scritto:
> ...
> Mah innanzitutto mi viene da domandarmi se non si possa trovare un
> sistema di riferimento (accelerato) dove una delle 2 astronavi
> accelera e l'altra no anche nel caso in cui le stesse non accendano
> mai i motori e restino solidali con O. Nel qualcaso perch� non si
> rompe il filo? (la risposta � nascosta in accelerato mi sa e vorr�
> dire che mi si crea qualche campo gravitazionale che bilancia il
> tutto... ma � un'ipotesi)
Debbo dire che non ho capito l'idea.
Come si potrebbero avere accelerazioni diverse?

> La seconda domanda riguarda le propriet� fisiche di un oggetto: per
> esempio la lunghezza dipende dal sr, e la "capacit� di allungarsi"
> come viene influenzata dal cambio di sr?
Devi fare attenzione a che cosa significa la famosa contrazione delle
lunghezze: essa e' strettamente legata a una ben precisa definizione
di lunghezza.
Quindi in quanto tale non vincola in alcun modo il comportamento fisico
dei corpi.
Se vuoi sapere se un corpo si rompe, se e quanto si allunga sotto
al'azione di forze, ecc. ti devi sempre ricondurre al rif. in cui il
corpo e' in quiete.

> La terza domanda riguarda l'intervallo di tempo che passa nel sistema
> primato durante il quale uno dei 2 razzi accelera e l'altro no.
> Se mi fossi messo in un sistema di riferimento con una velocit�
> differente sarebbe stato differente, dunque quando si rompe il
> filo(diciamo rispetto a O)? O se si preferisce come si calcola
> l'allungamento che da luogo alla rottura?
Fuochino :)
Qui sei andato vicin all'obiezione che aspettavo.
Nota pero' che io avevo sottolineato intervallo di tempo _finito_.
In questo intervallo la distanza aumenta anch'essa di una quantita'
finita.
Da questo dipende se il filo si rompe o no prima che B cominci ad
accelerare. Se non si rompe, si rompera' dopo, e l'analisi in quel
rif. perde di utilita'.

> La quarta domanda �: quindi se io ho un bicchiere di cristallo, che di
> suo � piuttosto rigido e lo metto su un'astronave che pure accelera
> pochissimo, prima o poi si rompe? (non vedo cosa abbia di diverso il
> filo dal cristallo per questi ragionamenti).
No, per due buone ragioni:
a) Perche' il bicchiere non e' vincolato "atomo per atomo"
all'astronave.
b) Perche' in realta' la stessa astronave non cambia la sua lunghezza
propria durante l'accelerazione, se non per quel poco che dipende dal
fatto che i motori presumibilmente stanno a poppa e debbono
trasmettere una tensione a tutte le parti dell'astronave, che
quindi risultera' leggermente compressa.
Ma questo non e' un effetto relativistico...
                       

-- 
Elio Fabri
Received on Sun Jan 08 2006 - 21:13:27 CET

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