Re: consigli specializzazoine
[cut]
>>Io
>> personalmente sono affascinato dell''applicazione della fisica alla
>> biologia.
>
> Oh, meno male :-)
> Questa gentile risposta mi rinfranca :-)
Altrimenti cambierei lavoro.... :)
>>Ritengo pero' si debba essere particolarmente motivati. Il
>> versante "bio" per un fisico e' talvolta frustrante.
>
> 1)Nel senso che e' difficile interagire con biologi e medici ?
> Dipende dai casi.
> E dipende dalle motivazioni dei biologi e medici con cui si collabora.
> Io, nel mio piccolo, ho avuto piu' gioie che dolori.
Io ho fatto il salto da un dipartimento di fisica ad un istituto di
neuroscienze... e mi trovo bene, benche' poi abbia rimesso (anche) un piede
in un dipartimento di fisica perche' lavorare come unico fisico non e' molto
salutare :)
In generale la mia esperienza con medici e biologi e' positiva. Pero'
dipende dalle persone. Se il fisico in questione e' motivato da una passione
per la ricerca in campo biologico ed il biologo/medico e' veramente
interessato ad aspetti quantitativi della sua ricerca in genere non ci sono
problemi. Pero' se il fisico non ha un minimo di passione per la ricerca
applicata, lavorare in team puo' essere molto difficile.
>
> 2)nel senso che e' difficile modellare e/o misurare le realta' biologiche
> ?
> beh, certo...
> i cavalli sferici non sono una buona approssimazione, ma proprio per
> questo
> la "biological physics" pone delle sfide non indifferenti a matematici e
> fisici.
In realta' mi riferivo a questo e non al punto 1). E quindi siamo daccordo.
Quando (nel mio caso) hai sotto il microscopio un sistema che "si comporta"
a volte puo' essere irritante. Quindi se non sei motivato, torni quatto
quatto a cristalli ideali a modelli particellari. Ovviemente esagero :) Ogni
campo ha la sua frustrazione! :)))) Ma il fisico che si dedica alla
biofisica ed alla biologia ha spesso la "scusa" di sentirsi piu' frustrato
perche' fa un lavoro interdisciplinare :)))
>
>> Cosa intendi che la ricerca interdisciplinare "dalle nostre parte" e'
>> vistacome fumo negli occhi?
>
> intendevo dire che in italia la ricerca "non monodisciplinare" non e'
> molto
> ben vista: non abbiamo una vera e propria tradizione di ricerca
> interdisciplinare, tanto e' vero che, talora, in sede concorsuale avere
> pubblicazioni in piu' discipline veniva (viene) quasi considerato un
> demerito...
>
La mia visione e' parzialmente distorta dal fatto che lavoravo per l'INFM,
Sezione di Biofisica ed in collaborazione con il CNR istituto di biofisica e
quindi di ricerca interdisciplinare ne ho vista ed anche decentemente
finanziata. Quindi questo dipende un po' dell'esperienze personali.
[cut]
> stendiamo, poi, un velo pietoso su molti biologi e medici che ritengono la
> cellula quasi una entita' metafisica...
hmm basta cercare quelli giusti. Penso che la maggior parte dei medici
italiani non siano sufficientemente preparati per quanto riguarda la
ricerca. Ma chi e' in ricerca avra' un approccio diverso. In generali i
(bio)fisici spesso trascurano troppo gli aspetti biologici del loro lavoro e
d'altra parte i biologi mancano degli strumenti analitici e della forma
mentale per ragionare in termini piu' dettagliati e da un punto di vista
causa-effetto.
Per fare un esempio un biofisico che studia la costante elastica di una
proteina in media ha solo una vaga idea del ruolo fisologico della stessa.
Ciao
Alessandro Esposito
Cell Biophysics Group - ENI G�ttingen
Received on Wed Jan 04 2006 - 15:34:33 CET
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