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From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Tue, 3 Jan 2006 21:22:42 +0100

"Paolo Avogadro" <paolo_avogadro_at_libero.it> wrote in message
news:0Xeuf.108740$65.3132339_at_twister1.libero.it...

> se invece di accendere i motori
> delle 2 astronavi salgo su una terza( sufficientemente distante da non
> disturbare in alcun modo le 2) e parto nella direzione opposta il filo
> non pu� rompersi.

oh cavolo, mi sa che avevo letto male.
Tu mi sa che vuoi intendere che sali su una terza astronave che e' ferma nel
momento in cui sali e l'astronave si mette in moto solo dopo che sei salito
a bordo con il filo. Beh allora si', il filo non si rompe, pero' dal
riferimento O il filo, cosi' come la terza astronave, lo vedrai contratto,
che so, nel momento della partenza un estremo era nel punto x=-d e l'altro
estremo nel punto x=+d, dopo un po' un estremo si trova nel punto x=L e
l'altro nel punto x=L+2d/gamma, cioe' un estremo avra' percorso piu' strada
rispetto all'altro.
L'ipotesi che faceva Bell nell'esempio da te riportato era che i due estremi
seguissero la stessa accelerazione, quindi la loro distanza (rispetto ad O)
deve mantenersi costante (e proprio per questo il filo dve rompersi, perche'
tale distanza non potra' mantenersi costante nel rifermento di quete del
filo).

> ciao
> Paolo

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Tue Jan 03 2006 - 21:22:42 CET

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