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From: Bruno Cocciaro <b.cocciaro_at_comeg.it>
Date: Wed, 4 Jan 2006 12:09:32 +0100

"Paolo Avogadro" <paolo_avogadro_at_libero.it> wrote in message
news:oNCuf.110495$65.3190696_at_twister1.libero.it...

> Riguardo l'ultima cosa da me detta sull'accelerare a intermittenza...
> Mi son accorto che non i 2 sistemi non son proprio uguali, infatti dopo
> che i 2 razzi hanno accelerato per 10 s la faccenda si complica.
> Rispetto ad O la loro distanza non � cambiata nel sr comovente mi vien
> da dire di s�.

Scusami, non avevo visto questo tuo nuovo post, nel quale noti quanto dicevo
in chiusura nel mio precedente post.

> Anche la lunghezza dei razzi � diminuita nel sr comovente?

Beh, la lunghezza dei razzi (nel riferimento in cui i razzi sono in quiete)
direi che non sia diminuita per definizione.
Un razzo e' un corpo rigido, di conseguenza, per definizione, * e' * un
misuratore di lunghezza. E' lui, il razzo, a decidere quanto valgono le
lunghezze degli altri corpi. Il razzo dice: "Abbiamo stabilito
convenzionalmente che io sono di lunghezza unitaria, quindi dobbiamo dire
che, nel riferimento in cui sono ora in quiete, la distanza fra me e l'altro
razzo e' 11 in quanto devo spostarmi di 11 volte la mia lunghezza per
arrivare all'altro razzo. Prima la mia distanza dall'altro razzo era 10 in
quanto dovevo spostarmi di 10 volte la mia lunghezza per arrivare all'altro
razzo".

Certo, si potra' dire: "E il filo perche' non potrebbe dire la stessa cosa
(cioe' perche' non potrebbe dire"abbamo stabilito che io sono lungo 10,
quindi la distanza fra i due razzi e' 10 ora ed era 10 anche prima")?
Perche' diciamo che il filo dovrebbe spezzarsi e non diciamo la stessa cosa
per i razzi?"
La risposta che da' Rindler, per come l'ho capita io, e' la seguente:
"Un corpo rigido non puo' accelerare in maniera tale da avere ad entrambi
gli estremi la stessa accelerazione. L'accelerazione deve essere distribuita
lungo il corpo rigido nella maniera "giusta" (in qualche post di qualche
tempo fa dovrei aver riportato anche un po' di formule che comunque sono sul
Rindler) in modo tale da far si' che in ogni istante, nel riferimento di
quiete del corpo, la sua lunghezza rimanga invariata".

Questa e' proprio la risposta che a me parrebbe inaccettabile per i motivi
che riportavo in altro thread un paio di giorni fa.

> ciao
> Paolo

Ciao.
-- 
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Wed Jan 04 2006 - 12:09:32 CET

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