Zio! wrote:
>
> Ok ma mettiamo che il cielo sia nuvoloso, secondo la tua ipotesi la
> radiazione emessa dall'auto dovrebbe essere riflessa dal cielo e ritonare
> indietro per giustificare la maggiore temperatura: considerata la distanza
> e un decadimento tipo 1/d del campo direi che la frazione di energia
> elettromagnetica che torna indietro e che incide sull'auto di nuovo sia
> del tutto trascurabile.
Eh no, occhio. 1/d è la diminuzione del campo nel caso di sorgente
puntiforme, qui invece siamo più vicini al caso di superfici infinitamente
estese, quindi il campo non diminuisce, ritorna tutto quello che è andato
meno ovviamente la parte che passa attraverso le nuvole.
> Non è invece più ragionevole pensare che sia la radiazione emessa dal
> cielo nuovoloso a "riscaldare" maggiormente l'auto rispetto al caso di
> cielo limpido
In una situazione con auto, aria, nuvole, irradiazione, quello che ti
interessa è il bilancio dei vari flussi di calore per capire chi si
raffredda e chi si riscalda.
In ogni caso, è l'assenza di un'irradiazione in senso contrario che provoca
il raffreddamente dell'auto.
> o ancora a cambiamenti piu' o meno repentini e localizzati
> di temperatura dell'aria dovuti a correnti o venti?
Gli effetti più evidenti del raffreddamento da irradiazione si hanno proprio
quando manca vento e il cielo è sereno. E' anche il motivo per cui si forma
la nebbia.
Ciao,
--
Daniele Orlandi つづく
Received on Fri Dec 23 2005 - 20:56:20 CET