Re: curiosita' sulle lunghezze d'onda dell'elettrone

From: Hypermars <hypermars_at_despammed.com>
Date: Sun, 11 Dec 2005 17:51:26 -0500

"Tetis" <gianmarco100_at_inwind.it> wrote in message
news:155Z185Z25Z64Y1134331311X15655_at_usenet.libero.it...

> Tempo fa avevo pensato alla possibilita' di utilizzare una configurazione
> di split di un fascio elettronico per costruire un reticolo di
interferenza,
> per costruire un reticolo di interferenza con un passo dell'ordine della
> lunghezza d'onda Compton occorrerebbero quel tipo di elettroni che hai
> qui delineato, accelerati a 212 keV di energia cinetica.

Non mi sembra ci sia correlazione 1:1 tra la lunghezza d'onda dell'elettrone
e il passo del reticolo di interferenza che si ottiene ad esempio con un
biprisma elettronico. Il passo reticolare e' settato dalla configurazione
elettro-ottica globale, ed e' variabilissimo a parita' di lunghezza d'onda.

> il problema principale e' che
> i segnali ottenibili, usando elettroni sarebbero estremamente deboli
> perche' un reticolo troppo fitto di elettroni non sarebbe stabile per
> effetto dell'interazione coulombiana ed occorrerebbe pensare ad
> elettroni rari.

Non direi che l'interazione elettrone elettrone abbia mai creato problemi a
nessun olografista. La separazione media dentro la colonna e' dell'ordine
del metro, a valori standard di potenziale di estrazione dal filamento.

Inoltre, dai un'occhiata a queste frange di interferenza picometriche,
realizzate dal mio buon amico e collega Ken Harada (un mito di giappo)

K. Harada et al., J. Appl. Phys. 96, 6097 (2004)

> [cut] penso nella
> fattispecie alla lunghezza di De Broglie delle quasi particelle associate
> alle eccitazioni plasmoniche. Ma queste sono davvero fantasie ;-)

Non c'entra molto, ma a proposito di plasmoni ed elettroni faccio volentieri
un po' di pubblicita' a un'altro amico e collega (Rodney Herring, U.
Victoria) che ha mostrato come si riesca ad ottenere interferenza da
elettroni diffusi inelasticamente, in particolare filtrando il plasmon-loss
peak...

R. Herring, Ultramicroscopy 104, 261 (2005)

Qualche anno fa ad un congresso ho assistito alla sua prima esposizione dei
dati, accolta da uno scetticismo *totale*. I grandi vecchi della
microscopia, Lichte in particolare, fecero proprio la faccia che diceva
chiaramente: "ma che cazzata...e' impossibile!". Pochi anni dopo, ad un
altro congresso, lo stesso Lichte ha presentato risultati simili, frutto
della sua propria verifica (positiva) sperimentale del fenomeno.

Bye
Hyper
Received on Sun Dec 11 2005 - 23:51:26 CET

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