Re: Relatività ristretta: un dubbio
>Pero'... come mai hai quel libro nella tua biblioteca ?
Per motivi "affettivi", anche io lo lessi da "piccolo".
>Io lo ho letto piu' o meno quando e' uscito e non lo ricordo nel
>dettaglio (salvo forse una figura con due cani che si disputavano un
>osso per rappresentare visivamente la teoria del mesone di Yukawa...o
>era altrove ?).
� vero, c'� da qualche parte in quel libro.
>Pero' so che a qualcosa e' servito nell' accendere
>varie curiosita' rispetto a quello che vi era raccontato.
>Si potrebbe dire che tanto valeva raccontare meglio e con piu'
>precisione le stesse cose.
La scintilla iniziale per la fisica l'ha scatenata
proprio quel libro in me intorno ai 12/13 anni,
ma poi, purtroppo mi ha anche frenato quel libro: come altri
di "divulgazione" mi ha messo in testa idee fortemente errate,
che ho impiegato tempo a togliermi, con fatica.
Capii pi� tardi a mie spese che un libro tecnico � meglio
di molti libri divulgativi e che la fisica si impara facendo i conti...
purtroppo non avevo nessuno che mi guidasse (tutti letterati
in famiglia :-))
>Ecco, io sono convinto che la buona divulgazione, soprattutto se rivolta
>ad un ampio pubblico, non debba necessariamente essere buona didattica.
>A livello di base, la divulgazione dovrebbe solo "accendere" l'
>interesse presentando delle idee, dei concetti, anche se in modo
>necessariameznte impreciso. Poi, una volta partita la motivazione
>iniziale, verra' il tempo per una divulgazione piu' precisa e (forse)
>per una vera e propria didattica.
Credo che tu abbia ragione. Per� non � facile stabilire
cosa significa *buona* divulgazione. Per me � importante che non
metta in testa idee sbagliate e che non insegni a ragionare male.
Forse il programma di Tozzi � innoquo per questo (verba volant),
ma il libro in questione � pi� pericoloso...
Ciao, Valter
Received on Wed Nov 23 2005 - 00:30:32 CET
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Fri Nov 08 2024 - 05:10:17 CET