Re: Relatività ristretta: un dubbio

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_univ.trieste.it>
Date: Tue, 22 Nov 2005 23:59:41 +0100

Valter Moretti wrote:
>>... Ovviamente cos� facendo le imprecisioni fioccano, ma proviamo a
>>fare un bilancio tra il numero delle imprecisioni e lo stimolo indotto nelle
>>persone ad approfondire la conoscienza delle leggi che regolano l'universo.


> Di quale bilancio parli? Ti faccio notare che hai anche scritto:


>>Mentre ormai gli iscritti a fisica si contano con le dita.


> Non voglio polemizzare, voglio solo fare notare che � molto difficile
> fare bilanci di questo genere...

Credo che il bilancio di cui parlava Nurom non vada inteso in senso
lato. Non sara' la puntata di Gaiaa far iscrivere piu' giovani a
Fisica ma...

Proprio tu hai citato "La fisica moderna illustrata" dicendo che avevi
verificato che la storia della simultaneita' e' raccontata male.
Proprio qualche giorno fa se ne era riparlato di quel libro a proposito
dei diagrammi che rappresentano le trasformazioni di Lorentz come
rotazioni col tempo immaginario. Altro "scivolone" dal punto di vista
di una didattica corretta e critica.

Pero'... come mai hai quel libro nella tua biblioteca ?
Io lo ho letto piu' o meno quando e' uscito e non lo ricordo nel
dettaglio (salvo forse una figura con due cani che si disputavano un
osso per rappresentare visivamente la teoria del mesone di Yukawa...o
era altrove ?). Pero' so che a qualcosa e' servito nell' accendere
varie curiosita' rispetto a quello che vi era raccontato.
Si potrebbe dire che tanto valeva raccontare meglio e con piu'
precisione le stesse cose. Eppure non credo che all' epoca avrei
apprezzato la differenza. Forse non ero abbastanza sveglio da farmi
domande sul perche' la spiegazione della relativita' della
contemporaneita' non richiedesse qualcosa in piu' ;-)
Pero' e' stata una lettura che ha alimentato l' interesse ed anche una
sfida per cercare di impadronirmi degli strumenti matematici e
concettuali che stavano dietro quelle figure.

Ecco, io sono convinto che la buona divulgazione, soprattutto se rivolta
ad un ampio pubblico, non debba necessariamente essere buona didattica.
A livello di base, la divulgazione dovrebbe solo "accendere" l'
interesse presentando delle idee, dei concetti, anche se in modo
necessariameznte impreciso. Poi, una volta partita la motivazione
iniziale, verra' il tempo per una divulgazione piu' precisa e (forse)
per una vera e propria didattica.

Giorgio
Received on Tue Nov 22 2005 - 23:59:41 CET

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