TV ha scritto:
> Il motivo della mia domanda � legato ad una affermazione fatta dal mio
> libro. Infatti, nello studio del valore medio <A>(t), si spiegava
> l'esatta provenienza della dipendenza dal tempo. Cio�, data una certa
> grandezza fisica A(r,p,t) dove r e p possono dipendere dal tempo, (eq
> Hamilton- Jacobi)
Hamilton-Jacobi? Mi sa che volevi dire eq. di Hamilton.
> questa grandzza dipende sia implicitamente che esplicitamente dal
> tempo. Ora passando all'osservabile, sostituisco ad r e p le
> oservabili R, P le quali, e qu� sta l'affermazione del libro, non
> dipendono pi� dal tempo, perch� gli autovalori e gli autoket non
> dipendono dal tempo.
Non so se darei quella come giustificazione...
> Allora ho cercato di capire bene quest'affermazione. Che gli
> autovalori non dipendano dal tempo, � pacifico (infatti, l'autovalore
> � un particolare valore dell'osservabile, cio� � un numero.
Questo non e' un argomento.
Se l'osservabile (come operatore) e' definita in modo da dipendere dal
tempo, anche gli autovalori possono dipenderne.
Es. X^2 ha come autovalori i reali non negativi.
X^2 - kt^2 ha autovalori anche negativi, per ogni t diverso da 0.
> E' l'ooservabile, come grandezza fisica quantistica ,che pu� dipendere
> dal tempo, giusto?)
Giusto, ma qui sta il punto.
Se parlo dell'osservabile posizione, che viene associata a operazioni di
misura fatte con strumenti fissi, debbo intenderla non dipendente dal
tempo e la formalizzero' con un operatore che non dipende da t.
In realta' esiste anche una formulazione alternativa della m.q.
(quella che in inglese si chiama "Heisenberg picture" e in italiano
viene variamente tradotta) in cui invece le osservabili dipendono dal
tempo, e il vettore di stato no.
Non so se il tuo libro ne parla.
Quella che stai usando si chiama "Schroedinger picture".
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Elio Fabri
Received on Tue Nov 15 2005 - 20:47:46 CET