Re: L'elettrone ha una struttura?

From: dubbioso74 <robinson_at_kaway.it>
Date: Tue, 15 Nov 2005 20:44:40 +0100

> A questo io aggiungo una cosa: se non si viaggia di fantasia le teorie
> si fossilizzano, bisogna osare...( ovviamente osando si prendono anche
> le migliori batoste, i migliori abbagli )..per scoprire cosa c'e' piu'
> in la. E cosi' per la struttura dell'elettrone....oggi stiamo bene
> cosi'... con l'elettrone che presenta queste caratteristiche, poi
> domani si vedra'. Ma penso che il domani sia gia' oggi, vedo oggi tutti
> i presupposti perche' l'intera teoria dei quanti ( fondamentalmente
> ispirata al lavoro di Einstein del '5 ) venga rivisitata... dalle basi!
> Nel tempo essa ha visto una continua evoluzione, allo scopo di essere
> adattata di volta in volta ai sempre piu' frequenti scoop sperimentali!
> Ma purtroppo la sua plasticita' e duttilita' la rende molto povera....
> fondamentalmente essa non rivela la realta', la maschera.

Nonostante possa sembrare poco romantico la fisica funziona proprio cos�.
Elabora teorie, non le prende come oro colato, ne cerca i limiti e quando
li trova elabora teorie ulteriori per spiegare ci� che ha trovato.
Certo la fantasia � importante, ma solo come elemento al di l� della
fisica, che deve essere passato al vaglio dell'algoritmo della fisica
stessa.
La fisica galileiana si basa fondamentalmente sul seguente algoritmo:
osservazione
elaborazione di una teoria
verifica sperimentale
se c'� la teoria descrive l'esperimento la teoria � accetata (accettabile)
altrimenti si torna indietro

Qualsiasi elemento che sia estraneo a questo algoritmo ha tutto le ragioni
di esistere, ma alla prova dei fatti deve essere vagliabile attrvaerso
l'algoritmo stesso.
Io posso avere le idee pi� affascinanti del mondo, ma finch� le mie idee
non saranno confutabili attraverso l'esperimento non sono conclusive.

Per quanto la meccanica quantistica possa sembrare innaturale e
controintuitiva funziona. E questa � la cosa principale che interessa al
fisico. Ci� non significa che essa siala soluzione ultima, ma per quel che
ci serve oggi non possiamo che dire "dobbiamo usare proprio quella".

Tra parentesi uno non deve pensare che i fisici si innamorino delle
teorie: per un fisico innamorato della teoria ce ne son 100 che sognano di
trovare l'anello che non tiene, che apra le porte a qualcosa di nuovo.
D'altronde le conoscenze attuali non sono la verit�, sono semplicemente il
punto d'approdo perfettibile a cui siamo arrivati.
Persino teorie che al profano potrebbero sembrare superate, come la
meccanica newtoniana, in realt� funzionano talmente bene che in
applicazioni pratiche molto concrete e avanzate sono usate ancora oggi.

In quanto all'osare mi ha fatto tornare in mente una cosetta che lessi
tempo fa e cio� che senza i fisici sperimentali i teorici vanno alla
deriva e senza i teorici gli sperimentali brancolano nel buio.
Secondo me � vero: non si tratta di osare o non osare, si tratta di osare
quando c'� necessit� di farlo.
Finch� non compaiono eventi inspiegabili per una teoria o addirittura in
contrasto con essa l'elucubrazione teorica rischia fortemente di essere
sterile.
E' un parere personale, ma secondo me gran parte delle teorie oltre il
modello standard, per esempio, sono ancora bellissima matematica, ma solo
matematica: finch� non � chiaro quando e come potranno essere testate �
difficile propendere per una o per l'altra...
Per fare l'esempio del modello standard abbiamo quaesta teoria che nel suo
orticello funziona egregiamente, quando se ne esce purtroppo no. da qui
l'esigenza di migliorarla... ma l'elaborazione di teorie che non hanno una
verifica sperimentale nemmeno in prospettiva non � necessariamente una
conquista!

vabb�, questo era solo qualche pensiero serale...

-- 
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Received on Tue Nov 15 2005 - 20:44:40 CET

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