Marco ha scritto:
> Salve a tutti. Abbiamo eseguito delle misure di carica e scarica di un
> condensatore per il corso di esperimentazioni di fisica. I nostri
> dati, presi piu' volte e con grande attenzione (anche con l'aiuto del
> professore) si sono rivelati alquanto strani. Infatti i residui hanno
> un andamento molto regolare (una specie di parabola). Spinti dalla
> curiosita' abbiamo ipotizzato che la capacita' del condensatore
> utilizzato variasse con la differenza di potenziale ai suoi capi.
> Infatti la misura diretta di questa capacita' dava un valore di 32 nF,
> a differenza di quello dichiarato pari a 22 nF. Inoltre da una stima
> iniziale del tempo caratteristico tau abbiamo ricavato un valore della
> capacita' di circa 22 nF. Facendo il fit su vari tratti dei nostri
> dati (per esempio quelli di scarica) abbiamo trovato una capacita' che
> aumenta al diminuire della ddp, partendo da un valore di 22 nF per
> arrivare a 30 nF (circa).
> Voi cosa ne pensate? Fisicamente cosa puo' essere successo? Pensavamo
> ad un distanziamento delle armature "proporzionale" all'aumento della
> ddp, ma non capiamo proprio come possa accadere una cosa simile.
Premetto che rispondere a domande del genere e' unpo come fare una
diagnosi medica a distanza, ossia praticamente impossibile.
C'e' solo il vantaggio che qui non si fa male a nessuno :-)
Io alla capacita' che varia con la d.d.p. ci credo poco, e andrei in
cerca di altre spiegazioni.
Pero' da quello che dite non si capisce neppure che genere di misura
avete fatto, e che cosa fossero quei "residui".
Dato il valore di capacita' escluderei che si trattasse di un
elettrolitico: confermate?
Ammesso che abbiato misurato la curva di scarica, la prima cosa che mi
viene in mente di chiedere e': siete sicuri che il condens. si
scaricasse fino a zero?
Com'era esattamente il circuito che comandava la scarica?
Come venivano acquisiti i dati?
La misura diretta di cui parlate come e' stata fatta?
--
Elio Fabri
Received on Sun Nov 20 2005 - 20:27:11 CET