Il 24 Ott 2005, 21:05, Federico Zema <Federico.Zema_at_cern.ch> ha scritto:
> On Wed, 19 Oct 2005, Tetis wrote:
>
> > Non sono d'accordo :-)
>
> Il che mi conforta :-)
LOL
> Scherzo, Tetis! Guarda, credo che diciamo esattamente la stessa cosa, solo
> in modo diverso, e forse con una definizione leggermente diversa di
> localita'.
Si essenzialmente penso con due intuizioni differenti del
concetto di localita', con diversi contorni. Tuttavia i fisici
matematici, siccome non hanno dormito la notte su questi
argomenti sono stati molto attenti a tutte le sfumature, e
di riflesso anch'io ho cercato, con scarso successo come
vedi, di impegnarmi a comunicare una nozione utile al
riguardo. Ma sono d'accordo con te che invece Valter
e' sempre una risorsa ed una sorgente di chiarificazioni.
Quindi certo:
> Credo che siamo entrambi d'accordo con Valter, no?
> Quindi pace fatta! :-)
tuttavia devo avvisarti di una e-mail che ho spedito e che
leggerai presto che forse sara' motivo di ulteriori discussioni,
spero utili. D'altra parte non c'e' pace senza disaccordo,
dubbio, e prontezza a rivedere le proprie idee. Io cerco di
impegnarmi e vedo che piu' o meno tutti qui facciamo la
nostra parte nell'esprimerci, dubitare, comunicare le proprie
riflessioni. Ed io vorrei sempre essere all'altezza della difficolta'
dei temi di discussione coinvolti e saperli comunicare con
chiarezza per una crescita piu' rapida, della consapevolezza
mia ed altrui.
Tuttavia ho appena finito di scrivere una lunga serie di osservazioni
su quello che Valter mi ha dato da riflettere nel citare il
teorema di Reeh Schlieder, il cui enunciato avevo gia' letto
senza coglierne nitidamente le implicazioni in rapporto a
questo discorso. Nella stessa e-mail si e' intrecciato un
tema che abbiamo gia' discusso con Bruno, che come
leggerai riguarda la struttura del modello standard. Pero'
manca proprio quella chiarezza e nitidezza di pensiero e
cognizione dello stato della natura a cui, penso, spero,
tutti coloro che si avvicinano ad una disciplina scientifica
aspirano. E forse mi manca anche l'umilta' associata alla
pazienza di non esprimere queste riflessioni incomplete
ed affastellate, prima di averle chiarite con umile lavoro.
Come dicevo il punto non mi sembra tanto se siamo o meno d'accordo
fra noi e/o con Valter, credo, quanto il fatto che esistono delle teorie
ben costruite con delle implicazioni sottili tutte da meditare
e rimeditare qualitativamente e quantitativamente in rapporto
all'esperienza diretta ed indiretta che la comunita' scientifica,
fra un travisamento teorico e l'altro, tuttavia condivide.
Discutere con un poco di preparazione puo'
essere utile a comprendere meglio e dire con meno margini di
errore ed equivocabilita' le nostre intuizioni, ma anche a rinunciare
all'intuito la' dove occore lasciare spazio alle argomentazioni
quantitative. Purtroppo mi fai ricordare che nella e-mail che ho
appena spedito sono molto lontano da un'espressione netta e
chiara delle intuizioni, come da una valutazione quantitativa :-(
Ho una sola speranza, che le idee piu' confuse che ho
messo in questa e-mail si possano distillare nel tempo e che
l'evidenza della difficolta' dei pensieri non crei effetti indesiderati
nei lettori meno avvertiti, d'altra parte occorre riflettere e
lavorare molto sulle proprie ed altrui idee per giungere ad una
costruzione solida. E spero che questa idea almeno arrivi
chiara. Never broken the never understood peace :-)
Pace fatta! :-)
> Ciao
> Federico
>
--------------------------------
Inviato via
http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Thu Oct 27 2005 - 00:12:46 CEST