Superficialita': spezzare e saldare.

From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Fri, 28 Oct 2005 17:03:07 GMT

                    
          Ho notato che spezzando una tavoletta di cioccolato,
si forma sempre un profilo irregolare. Ma c'e' una costante:
nei pressi del bordo soggetto a compressione si forma una
zona di spessore pari a quasi mezzo millimetro il cui angolo
di inclinazione e' diverso da quello del resto della superfice,
e tende ad essere ortogonale alla superfice esterna. Avevo
notato questo fenomeno anche nei mattoni, ad esempio, o
nelle sqadrette e righelli. Dove pero' nei pressi della superfice
c'e' anche un fenomeno diverso: si formano spesso dei tagli a
fischietto, anche piuttosto taglienti, ma la zona piatta c'e' sempre
ed e' solo piu' sottile. Altra cosa che ho notato e' che le schegge
che si formano non vanno quasi mai da sole, ma si staccano spesso
da zone in cui la cioccolata si dispone a strati, quello che in genere
si stacca e' solo la prima di una serie di scaglie che rimangono
incastrate le une con le altre e che rimangono sul fondo di zone
concave. Come si spiega questo fatto?

Sul profilo di bordo pensavo fosse dovuto a fenomeni di superfice
del processo di cottura, ma non capisco perche' si verifica questa
differenza solo nella zona di compressione. L'altra domanda e':
qualcuno sa spiegarmi perche' non basta riaffiancare le superfici
interrotte per ripristinare l'unita' meccanica del materiale e questo
e' vero per cristalli, pezzi di torta, fogli di carta, e tant'altro? Quello
che e' evidente e' che la superficie, una volta che si forma e' stabile,
ma da un punto di vista termodinamico non mi riesce di impostare
per bene il bilancio del processo. C'e' evidentemente un'energia
che si spende nel rompere i legami di bulk che poi si disperde in
suoni e calore, ma in linea di principio non c'e' ragione per cui i
legami staccati debbano avere energie piu' basse dei legami interi,
anzi. Ed anche dal punto di vista del bulk c'e' un vantaggio per il
materiale
a stare insieme piuttosto che diviso, altrimenti dovrebbe frammentarsi
spontaneamente ed invece c'e' bisogno d'energia, cosi' per saldare il
materiale
a volte sembra che basti scaldare, ma per ottenere una fusione che somigli
allo stato iniziale occorre proprio fondere. Ho pensato che deve giocare un
fattore entropico, ma non mi riesce di quantificarlo.

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Received on Fri Oct 28 2005 - 19:03:07 CEST

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