Re: Quanti di spazio-tempo
Giulio Severini ha scritto:
> Ciao Elio, posso chiederti una cosa: ma se un fisico del tuo calibro
> dichiara esplicitamente:
>
> Temo che tu mi sopravvaluti...
> Un testo dettagliato e specialistico non sono in grado di capirlo,
> facendo solo eccezione per la rel. generale.
>
> un poveraccio come me, che speranze ha solo di avvicinarsi a capire le
> teorie pi� basilari della fisica? La fisica � davvero diventata cos�
> vasta e difficile che anche un professore del tuo calibro (ti do del
> tu :-D) deve ammettere di non poter comprendere tutto nei dettagli?
>
> Grazie, e scusa per l'impertinenza della domanda! :-)
Nessuna impertinenza: e' solo che non hai ancora capito com'e' fatta
oggi la fisica...
A parte che non so come misuri il calibro di un fisico :-))) guarda
che quello che io ho detto potrebbe (dovrebbe) ripeterlo qualunque
fisico, di qualunque calibro.
Ci potranno essere differenze, ma non immense: oggi *nessuno*, neppure
un Einstein redivivo, potrebbe capire *tutti* i libri specialistici di
fisica.
Nella migliore delle ipotesi, per *un* libro che non fosse gia' nella
sua competenza specifica, ci potrebbe arrivare dopo lungo studio, di
un anno o piu', in dipendenza dell'eta' e delle caratteristiche
personali.
Filiberto ha scritto:
>> Che cosa puo' significare "sapere dell'esistenza" di qualcosa di
>> totalmente incomprensibile?
> Secondo me vuol dire rendere noto il problema alle persone, poi si pu�
> parlare di metodo.
Rendere noto il problema?
Ma ti rendi conto che gia' semplicemente definire il problema puo'
richiedere un mare di conoscenze?
Che non puoi ridurlo a frasi che puo' capire chiunque?
Appena ieri ho riletto la solita frase, stavolta attribuita a John
Barrow:
"Se non riesci a spiegare quello che fai alla gente che incontri al
bar, significa che tu stesso non comprendi quelo che fai."
Ora vedi, qaundo io leggo frasi del genere, non diro' che metto mano
alla pistola (che non posseggo) come diceva Goebbels, ministro fdelle
propaganda del terzo Reich quando sentiva la parola "cultura".
Pero' certo mi verrebbe di dirgliene quattro...
> Mi sembra che la rivista "Le Scienze" svolga un'ottima opera di
> divulgazione scientifica (tanto per fare un esempio di ci� che intendo
> con il termine "divulgazione")
Tu dici?
Mi dispiace per Bellone, ma la mia opinione e' diversa; direi che da
qualche tempo sia decisamente peggiorata da questo punto di vista, come
del resto "Scientific American".
Moltissime figure a pinea pagina, che non dicono niente, articoli brevi
che vogliono solo dare una "impressione"...
Si sono adeguati: hanno capito che o cosi', o perdevano lettori.
> So che hai dato e contribuisci a dare un grande aiuto all'AIF.
> Quindi chi meglio di te pu� disquisire di questi argomenti?? Perch�
> non ci insegni il modo migliore per imparare la relativit�???
Se tu sai qualcosa della mia attivita' nell'AIF, forse saprai anche
che e' appena uscito un quaderno intitolato "Insegnare relativita' nel
XXI secolo" di cui sono autore.
Non pretendo che sia *la* risposta alla tua richiesta, ma per
cominciare...
> Hai ragione!! Tuttavia ho letto che si diceva che si potevano contare
> sulle dita i luminari che avevano capito bene la relativit�.
Giulio parla di calibro, tu di luminari :)
Ti ricordo che per Galileo i luminari erano il Sole e la Luna :-)
Comunque penso che la tua citazione si riferisse alla RG, e a molto
tempo fa.
Pero' anche da quel convegno che ho ricordato, ho tratto l'impressione
che quanto a capire la relativita', ci sia ancora parecchia strada da
fare.
Nel senso che la dovrebbero fare non pochi di quelli che vorrebbero
insegnare ad altri come insegnarla :-(
> Facciamo i modesti eh?
Senti, se c'e' una virtu' che proprio non mi azzardo ad attribuirmi,
quella e' la modestia :-)
Ho scritto la pura verita'.
> Ma se discutete spesso di argomento cos� specialistici che non si
> trattano nemmeno alla specialistica ....
Perche', tu pensi che la laurea specialistica sia il top della cultura
fisica?
Perch� non indirizziamo quella proposta verso la relativit�??
(se il moderatore � d'accordo naturalmente)
> Se � al livello del Perkins penso che sia abbastanza alla mia
> portata.
Il Perkins non lo conosco.
> Appena ho un minuto libero vado in biblioteca e lo prenoto. Tra
> l'altro sulla copertina del libro "Il giardino delle particelle" c'�
> scritto che G. Kane ha pubblicato oltre cento articoli sulla teoria
> delle particelle e che � un apprezzato divulgatore scientifico.
Questo dal mio punto di vista non e' una raccomandazione :-)
Meno male che non l'ho letto prima di comprare il libro...
Pero' e' vero: in quarta di copertina leggo:
"He has published over 100 research papers in particle theory [io ne
ho molti meno] and is a Fellow of the American Physical Society
{anch'io sono socio della SIF, da oltre 40 anni: e allora?]. He is a
popular lecturer and the author of 'The Particle Garden'."
------------------------------
Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
------------------------------
Received on Wed Sep 28 2005 - 20:58:45 CEST
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Fri Nov 08 2024 - 05:10:18 CET