Salve a tutti.
Ho un software che fa la FFT di un segnale.
Ottengo un istogramma o il relativo poligono delle frequenze.
Sulle ascisse � la freq; sulle ordinate l'ampiezza.
Cosa significa ogni rettangolino? Penso che significhi questo:
- la parte di banda compresa entro la sua base, ha un'ampiezza pari alla sua
altezza.
E' giusto?
Mi sono per� sorti dei dubbi.
Premetto che non conosco le trasf. discrete di F. n� la FFT!
Anzi, facciamo finta che non esista la FFT e che il software applichi la
trasformata o lo sviluppo in serie classici.
Quali delle due strade seguirebbe un tale software ideale?
1) prendo un segnale che, essendo limitato nel tempo, ha una banda continua,
lo periodicizzo facendolo divenire infinitamente esteso nel tempo e faccio
lo sviluppo in serie. Ottengo uno spettro discreto di righe. Accorpo un
certo numero di righe in un rettangolino del poligono a cui impongo l'alezza
data dalla somma delle singole ampiezze (la somma delle altezze di ciascuna
riga compresa).
2) prendo il segnale aperiodico, lo tratto tal quale, ottenendo cio� uno
spettro continuo con la normale trasformata di Fourier. Le ordinate di un
tale spettro non sono PIU' ampiezze, ma densit� di ampiezza (diciamo dB/Hz).
Integrando l'area sottesa allo spettro, ottengo ovviamente l'ampiezza di una
banda conntinua qualunque.
Il rettangolino significa: "la banda continua, di ampiezza pari alla base
dello stesso, ha una ampiezza (totale) pari alla altezza del rettangolino).
Domanda: ci sarebbe differenza tra i due approci in termini del mio
istogramma "spettrale"?
Grazie
Received on Wed Sep 28 2005 - 21:00:28 CEST
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