Re: Mediatori

From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Tue, 13 Sep 2005 20:53:25 +0000 (UTC)

"Elio Fabri" <mc8827_at_mclink.it> wrote in message
news:dg79gc$tid$3_at_newsreader2.mclink.it


> Tetis ha scritto:
> > Io pero' sono personalmente allergico a fare una distinzione cosi'
> > netta delle particelle reali rispetto alle particelle virtuali. Quello
> > che nei fatti noi chiamiamo rivelazione di una particella, quello che
> > e' una particella reale, e' una modalita' di interazione che assurge
> > ad un livello di osservazione macroscopica, ora gli effetti reali
> > dipendono dalla somma di tutti gli eventi virtuali possibili, ma
> > tuttavia il risultato di questa interferenza nel caso di interazioni a
> > distanza e di rivelazione di particelle si concentra sulla cosiddetta
> > shell di massa.
> Secondo me non e' il caso di far intervenire la teoria della misura...
> La concentrazione sul mass shell e' dovuta semplicemente
> all'andamento asintotico del propagatore nello spazio delle
> configurazioni.
> Detto in altre parole, l'andamento asintotico e' dettato dal polo del
> propagatore nello spazio degli impulsi.

Certo, d'accordo, ma intervengono altre questioni come ha
evidenziato Federico. La principipale difficolt� � che in
alcuni casi la particella non fa in tempo a raggiungere
la zona in cui domina l'andamento asintotico. Questo perch�
i canali di decadimento sono troppi e con tempi caratteristici
troppo brevi, questo non dipende dalla massa, e non � intrinseco
alla struttura del propagatore, dipende dal modo in cui la
particella � accoppiata agli altri campi, cio� � intrinseco
alla struttura del mondo fisico: conta quanto sono forti
le costanti di accoppiamento, come si comportano gli elementi
di volume nello spazio delle fasi, e quindi per esempio risulta
che una particella Z decade facilmente in due neutrini e pi�
difficilmente in due leptoni, ma quando decade questo succede
sempre molto rapidamente. Ma forse c'� qualche aspetto che
ancora non ho messo a fuoco sui cambiamenti di riferimento.
Infatti se da un lato il tempo di decadimento risente del
boost, dall'altra mi sembra che la forma della risonanza
non ne risenta. Diciamo che la forma della risonanza non
dovrebbe cambiare a seconda del riferimento, dal momento che
risulta espressa in termini di quantit� invarianti, la variabile
s, la massa, la larghezza di riga.
Se non cambia � inevitabile che non sia possibile vedere la
particella on-shell a meno di avere la fortuna di triggerare
un canale di decadimento particolarmente lento.


> ------------------------------
> Elio Fabri
> Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Tue Sep 13 2005 - 22:53:25 CEST

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