"Marco" <nbwba_at_tin.it> wrote in message
news:1126545521.319695.177420_at_g14g2000cwa.googlegroups.com...
> Scusa, ma la tua risposta non mi soddisfa. So che "la frequenza
> importante per l'effetto Doppler non � quella di
> arrivo dei fotoni sul ricevitore, bens� quella propria della
> radiazione" e quello che chiedo io e': perche'? Se ho un solo fotone,
> come faccio a dimostrare che la sua frequenza si modifica passando da
> un s.d.r. ad un altro? E' questa la vera domanda, perche' le
Hai una sorgente che spara fotoni di una certa lunghezza d'onda. Davanti ci
metti un rilevatore che ha una curva di assorbimento molto stretta cioe'
assorbe fotoni di lunghezza d'onda compresa fra L-dL e L+dL. I fotoni di
lunghezza d'onda non compresa in tale intervallo non vengono assorbiti.
Spari fotoni (eventualmente fai una intensita' bassissima cosi' i fotoni
arrivano "uno alla volta") di lunghezza d'onda L e osservi il loro
assorbimento.
Poi metti in moto il rilevatore a velocita' v e noti che non c'e' piu'
l'assorbimento. Interpreti il fatto dicendo che nel riferimento del
rilevatore la lunghezza d'onda dei fotoni non e' piu' L ma L'<L-dL (oppure
L'>L+dL).
Tenendo fissa v cambi sorgente e noti che i fotoni di lunghezza d'onda L*
vengono assorbiti.
Ripetendo la misura per vari valori di v ottieni sperimentalmente la
funzione L*(v). Tale funzione risulta in accordo con le previsioni della
relativita'. Non mi ricordo come si chiama tale effetto.
Ciao.
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Tue Sep 13 2005 - 17:40:34 CEST