Re: I gas sono conduttori a tutti gli effetti?

From: Luigi D. <sabbb_at_libero.it>
Date: Sat, 25 May 2013 13:29:44 +0200


"Elio Fabri" <elio.fabri_at_tiscali.it> ha scritto nel messaggio
news:b0797uF62u9U6_at_mid.individual.net...

> Non puoi asserire di aver capito il "senso fisico" delle eq. di M.,
> nel momento in cui dimostri di non aver capito (infatti lo hai chiesto)
> che in quelle eq. c'� proprio scritta la risposta alla tua domanda:
> l� dove esiste un campo magnetico variabile nel tempo, di necessit�
> c'� pure un campo elettrico, a prescindere da che cosa sia presente
> in quella regione: filo conduttore, tubo a scarica, un fascetto di
> elettroni, o niente del tutto.
>

Che ti devo dire? Effettivamente mi mancava un tassello. Forse era anche un
tassello importante... vado a memoria ma mi pare che quei libri (di una
laurea breve in ingegneria per� mi sembravano ben fatti) non fossero cos�
espliciti nel dire che il campo elettrico si crea in quanulnque mezzo.
Preciso comunque di non essermi mai offeso. Se uno mi chiarisce con i dovuti
modi che ho capito solo il 50% delle equazioni di Maxwell perch� dovrei
offendermi?

> Hai parlato pi� volte di "una f.e.m. ai capi del tubo di gas".
> Ora questo � sbagliato, ed � un argomento che viene (credo) trattato
> anche a livello liceale.
> La f.e.m. � definita *solo su un circuito chiuso*.
> Se tu provassi a misurare con un voltmetro la supposta f.e.m. ai capi
> di una sbarretta conduttrice immersa in un campo magn. variabile,
> scopriresti che puoi trovare risultati molto diversi, a seconda di
> come sono messi i conduttori che collegano il voltmetro a quegli
> estremi, e che appunto chiudono il cricuito.

Beh... no, non volgio dire che sbagli, ma questo lo ricordo bene:
l'Olivieri Ravelli, che ha un taglio pratico ma era considerato una Bibbia
anche come impostazione teorica parla spesso di f.e.m. ai capi di un
circuito aperto collegato ad un generatore o di un conduttore immerso in un
campo magnetico variabile. Adesso io ho gi� fatto fatica a leggere quello,
non posso pure andarmi a controllare se � giusto o meno quello che scrive. E
per quello che so, mi sembra corretto: �p la forza che spinge le cariche a
muoversi nel conduttore anche se le cariche non si muovono perch� il
circuito � aperto. Cosa c'� di sbagliato questa volta?
Forse � solo un problema di intendersi sui nomi.

>
>> Si, un campo elettrico variabile nel tempo produce uno spostamento
>> di cariche e quindi una corrente e alla fine il principio � lo stesso
> No, spiacente.
> Se prendi una regione di spazio *vuoto*, dove non ci sono cariche (per
> es. tra le armature di un condensatore) c'� il campo el. variabile e
> c'� il campo magnetico, ma non c'� nessuna corrente *dovuta a moto di
> cariche*.
> Probabilmente l'equivoco nasce dal fatto che il termine _at_D/_at_t viene
> chiamato, dopo Maxwell, "corrente di spostamento".
> Ma qualunque cosa ne pensasse Maxwell, l� non si sposta un bel niente:-)
>

Questo problema si pone solo nel vuoto perch� gi� negli isolanti c'� la vera
e propria corrente di spostamento.
Ma nel vuoto come pu� esserci corrente senza cariche che in muovono? Mi
lancio in una nuova visione: in realt� non c'� corrente. Abbiamo solo le
armature del condensatore che si caricano e scaicano ma tra di loro non c'�
corrente. Che dici me lo merito il premio nobel?

>> Ecco, i libri che ho io parlano di f.e.m.. Devo considerarla la
>> stessa cosa di un campo elettrico o � qualcosa di diverso?
> Ho gi� detto sopra.
>

Ormai io sul punto sono in crisi (ma forse non solo io). Possiamo definire
brevemente le grandezze campo elettrico, f.e.m e diffenza di potenziale?
Sull'Olivieri Ravelli parlava di campo elettrico all'interno di canduttori
percorsi da corrente, e quello non l'ho mai ben capito.

>> Lo sapevi che quando Marconi le propose al ministero delle poste
>> italiano gli risposero che andava gi� bene il telegrafo e non gli
>> interessava altro?
> Pi� o meno s�.
> E so anche che Marconi era ricco di famiglia e aveva la madre inglese.
> Le due cose gli permisero di lavorare coi suoi mezzi e di trasferirsi
> in Inghilterra, dove lo presero sul serio.
> Anche perch� gli inglesi erano assai sensibili a tutto ci� che poteva
> servire in mare: vedi 150 anni prima la storia di Harrison e del
> cronometro di marina.

Beh... secondo me questo tipo di episodi spiega perch� l'Italia sta per
andare in default er abbiamo la disoccupazione al 12% ma di questo dovremo
parlare in tema di politica o economia.

Received on Sat May 25 2013 - 13:29:44 CEST

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