Re: Difficoltà nella comunicazione scientifica

From: Chris <Chris_at_libero.it>
Date: Tue, 02 Aug 2005 10:47:23 +0200

Giulio Severini wrote:
> Tutto ci� � frustrante. Io oramai sono giunto ad un principio
> fondamentale, che enuncerei a tutti gli studenti di fisica dei primi
> anni di ogni classe, e anche a chi si accinge a 'studiare' la fisica
> per la prima volta, anche a livello amatoriale:
>
> Noi vediamo la Natura cos� come la Natura vuole essere vista da noi.

Cos'e' allora la natura? Ha essa una volonta?

> Ovvero, noi siamo progettati per vedere il mondo come lo vediamo, ma la
> Verit� � assolutamente altrove.

troppo mistico dal punto di vista _scientifico_ (nonostante io sia un
credente)

> Questo dico a chiunque io incontri e con il quale parlo di fisica (per
> quel che posso ovviamente). Secondo me il problema sta nel fatto che,
> appunto, siamo cos� abituati a vedere le cose in un certo modo,

che potrebbe anche essere giusto se non l'unico modo possibile.

> che
> non possiamo nemmeno concepirle diversamente. Lo spazio come un 'dove'
> NEL QUALE esistere potrebbe essere benissimo un concetto privo di
> significato se fossimo in grado di ipotizzare una natura diversa sia
> per noi, sia per tutto quel che ci circonda.
>
> D'altra parte penso che chi si appresti a studiare la fisica, al giorno
> d'oggi, debba veramente accettare l'annichilimento di ogni convinzione
> precedente

perche'? Siamo sempre in "progresso", non mi pare che talvolta si
riparta completamente da zero (teorie assodate)

> e radicata circa la Natura, ed essere consapevole che la
> Natura si mostra a noi come vuole.

come le leggi della fisica le consentono di fare.

> La Verit�, come si dice spesso, � Altrove.
?????
Received on Tue Aug 02 2005 - 10:47:23 CEST

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