Re: rivelatori di fotoni

From: Alex <perceval_it_at_katamail.com>
Date: Tue, 12 Jul 2005 00:49:43 +0200

"Elio Fabri" <mc8827_at_mclink.it> ha scritto nel messaggio
news:dauevf$10l6$2_at_newsreader2.mclink.it...

> No, non sbagli. Pero' i casi sono due: o il discorso e' un po'
> grossolano e non e' necessaria la precisione che chiedi, oppure il
> significato e' chiaro dal contesto.
> Resta vero che in certi casi bisogna fare attenzione.

Lo so che qui il discorso si fa spinoso, ma prometto di fermarmi a questa
ultima domanda.

Quando si dice che un fotone non ha energia (o freq.) determinata, con
precisione, a quanto ammonta questa indeterminazione?
Mi spiegasti che i fotono monocromatici sono un idealizzazione o cmq non
sono certo la regola nel mondo reale. Questo vuol dire che un fotone rosso
non ha una lunghezza d'onda precisa, ma piuttosto un intervallo di lunghezze
continuo, ciascuno con una definita densit� di probabilit�.
O, in altri termini, un fotone "rosso" ha maggiori probabilit� di essere
rivelato dal rivelatore per il "rosso" che da altri o, in altri termini
ancora, un fotone "rosso" sparato contro un prisma, ha un amaggiore
probabilit� di esere deviato di un certo angolo piuttosto che di un'altro.

La domanda �: quant'� ampia questa "banda" dei singoli fotoni, per esempio
della luce solare?

Parliamo di quanti Hz?

Non credo che un fotone "rosso" abbia molte probabilit� di essere rivelato
da un rivelatore sensibile massimamente alla banda dell'ultravioletto e
viceversa.
Oppure che lo stesso fotone abbia molte speranze, al momento della
rivelazione, dell'interazione elettronica, ecc di "manifestare" una energia
spettralmente molto "distante" dal "rosso".

Grazie
Received on Tue Jul 12 2005 - 00:49:43 CEST

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