Re: Principio di Heisenberg

From: Valter Moretti <vmoretti2_at_hotmail.com>
Date: Thu, 07 Jul 2005 11:47:47 +0200

Giorgio Pastore wrote:
(cut)

  Ti ringrazio davvero delle risposte. Su alcune cose sono un po'
  in disaccordo, ma non sono essenziali. Ma mi interessa invece
  chiarire quanto segue.

io>> Rimane il problema di stabilire, e come, se le due procedure sono equivalenti.

tu> Cosa vera anche per il metodo della deflessione magnetica.

Ecco il punto. Forse la domanda e' banale ma vorrei che facessi uno sforzo per
rispondermi con chiarezza. Cosa significa "equivalenti" in questo contesto (MQ)
e come si vede che le procedure di misura dell'impulso considerato
sono equivalenti?

Altra cosa sulla preparazione degli stati usando osservabili con
spettro continuo. Si dice, e lo dico anche io a lezione ma metto
in guardia gli studenti sulla questione che segue,
che se lo stato e' inizialmente descritto da psi e si misura
una certa osservabile ottenendo un risultato E allora, lo stato
"subito dopo la misura" e', a parte normalizzazione,
P(E) psi
dove P(E) e' il proiettore della misura spettrale dell'osservabile
associato a E. Questo e' l'"assioma della proiezione".
Se lo spettro dell'osservabile e' discreto, lavorando con strumenti
con precisione sufficientemente grande, E e' un singolo numero,
per cui P(E) e' qualcosa di chiaro.
Se lo spettro e' invece continuo, per definizione il risultato della
misura non puo' mai essere pensato come un singolo numero, ma
una banda (o un insieme piu' complicato) di valori.
Normalmente si interpreta tale banda come il valore della misura con
la sua banda d'errore dovuta allo strumento.
Questa e' una interpretazione pericolosa a mio parere perche'
troppo ingenua e soggettiva. Uno strumento e' un oggetto
complesso e l'accuratezza della misura dipende anche da come noi lo
usiamo, ci sono varie convenzioni su cosa sia la "precisione" per
esempio, queste convenzioni sono rozzamente tutte equivalenti,
quando misuriamo degli oggetti macroscopici. Questi elementi di
soggettivita' non possono rientrare nella definizione di E,
per dire che lo stato dopo la misura e' P(E) psi.
Certe persone sostengono che lo stato quantistico sia "convenzionale"
e descriva semplicemente l'informazione che noi abbiamo sul sistema.
Se si assume questo punto di vista forse e' tutto OK, ma secondo me
non e' tanto sostenibile (perche' la MIA informazione dovrebbe
evolvere con l'equazione di Schroedinger del sistema???).

In pratica, come ci si regola negli esperimenti con
l'"assioma della proiezione"? Si usa solo con osservabili
con spettro discreto? O cosa altro?
Mi pare un punto importante dal punto di vista logico fondazionale.
In ogni caso anche qui, il problema e' che la formulazione standard
della MQ NON dice cosa sia uno strumento di misura.

Cosa pensi tu (ed altri) su queste cose?

Ciao, Valter
Received on Thu Jul 07 2005 - 11:47:47 CEST

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