Alex ha scritto:
> Cio� vuoi dire che al meccansmo potenza-dipendente che agisce sulle
> stimolazioni di lunga durata, si affianca un meccansimo
> energia-dipendente sulle stimolazioni flash?
Premesso che le mie conoscenze sono approssimative, anche perche' qui
occorre sapere di fisica, di fisiologia e di biochimica ... cerco di
dare qualche maggior dettaglio.
La rivelazione della luce nell'occhio e' un processo fotochimico, che
inizia con l'assorbimento di un fotone da parte di una molecola
fotosensibile (per es. rodopsina).
La molecola viene portata in uno stato eccitato, ma questo e' solo
l'inizio... Del resto del processo non so quasi niente.
So pero' che la trasmissione di una sensazione avviene mediante
impulsi in una fibra nervosa (nel nostro caso il nervo ottico) e che
un tale impulso si produce solo se all'origine la stimolazione supera
una certa soglia. Nel caso dei recettori piu' sensibili (i bastoncelli)
bastano pochi fotoni.
Ma questi pochi fotoni debbono arrivare al recettore entro un certo
tempo (quel decimo di secondo o giu' di li' che dicevo) altrimenti
l'eccitazione della molecola, di cui ho parlato sopra, viene dissipata
prima che si raggiunga la soglia.
E' per questo che un lampo che contenga lo stesso numero di fotoni
produce lo stesso effetto finche' e' abbastanza breve, mentre lo
stesso numero di fotoni su un intervallo lungo ha effetto piu' debole.
Se hai un flusso continuo di fotoni, allora conta quanti ne arrivano
entro il tempuscolo di cui sopra: l'intensita' della sensazione si
traduce in numero d'impulsi trasmessi lungo la fibra nervosa per
unita' di tempo.
Percio' in queste condizioni conta la potenza, non l'energia.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Thu Jul 07 2005 - 20:47:05 CEST
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