Il 20 Mag 2005, 21:12, Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it> ha scritto:
> Tetis ha scritto:
> > Quindi profeticamente:
> >
> > "Se tuttavia, fra qualche anno, la sua rivale dovesse trionfare, mi
> > permetto di segnalare alla vostra attenzione una trappola pedagogica
> > nella quale non mancheranno di cadere molti insegnanti, perlomeno in
> > Francia. Nello spiegare la meccanica elementare ai propri studenti,
> > per questi docenti non vi sara' nulla di piu' urgente che insegnare
> > che quella meccanica ha fatto il suo tempo, che e' stata ormai
> > sostituita da una nuova meccanica nella quale le nozioni di massa e di
> > tempo hanno un significato del tutto diverso: guarderanno dall'alto in
> > basso questa meccanica sorpassata che i programmi li obbligano a
> > insegnare e faranno percepire ai loro allievi tutto il disprezzo che
> > nutrono nei suoi confronti.
> > Sono convinto, tuttavia che questa meccanica classica cosi' disdegnata
> > sara' in futuro tanto necessaria quanto lo e' oggi e che chi non la
> > conoscera' a fondo non potra' comprendere nemmeno la nuova meccanica".
> >
> > Non e' forse il caso di molti insegnanti odierni e molti loro allievi?
> Non mi risulta.
> A che ti riferisci?
Penso a tutti i casi in cui si trovano insegnamenti di cultura generale,
e' una situazione che e' venuta a migliorare da quando esiste il vincolo
fra la laurea e la disciplina insegnata, ma esistono ancora situazioni in
cui esistendo un completo scollegamento fra l'applicazione e la teoria,
la relativita' ristretta puo' essere presentata
come un superamento delle meccanica classica che la rimpiazza
con un nuovo modo di interpretare la massa, che equivale all'energia
ed altre frasi da patente E che, presentate con patente A, diventano
tutt'altro da quello che significano. Io non ho subito questo disagio.
A me alle scuole elementari e medie la relativita' non l'hanno insegnata,
i cenni alla fisica erano molto legati ad una intuizione diretta dello
spazio,
il caso piu' inderetto era per esempio l'immagine della foglia nel tubo
vuoto,
quando me l'hanno raccontata alle superiori si sono premurati di fornirmi
esempi
in cui si applicava davvero. Fisica uno all'universita' poi me l'ha
insegnata
proprio lei. Non ho mai subito questo impatto traumatico, pero' so di casi
differenti.
Dovrei mettermi a cercare nei libri per scuole di ogni ordine e grado
ma sono certo che se ne trovano ed anche tante di frasi ad effetto il
cui significato conferma le parole di Poincare'. Difficilmente
ritengo che sia il caso di un Salvini, mentre invece spesso si trova
propagandata, anche fuori delle aule scolastiche, un'immagine
aberrata di rivoluzione scientifica secondo cui la nuova teoria
rimpiazza la precedente.
> A me pare che la buona vecchia meccanica newtoniana venga insegnata
> largamente, e che nessuno si sogni di rimpiazzarla con "la sua rivale".
E certo, non ho detto il contrario, ma nemmeno Poincare' dice questo.
Vorrei vedere come farebbe un ingegnere meccanico, edile,
navale, aeronautico, un fisico ambientale o dei materiali, come di
alte e basse energie senza meccanica newtoniana!
Diverso il caso per chi insegna senza il vincolo della utilita' finale
del proprio insegnamento, ovvero: per i cosiddetti insegnamenti
di cultura generale il rischio che si presenti come inutile il sistema
scientifico settecentesco, relegandolo al passato al pari delle istituzioni
monarchiche, per uno spirito di malinteso rivoluzionarismo o modernismo
e' sempre in agguato. Ed ha ragione Poincare'.
> Personalmente quando mi capita l'occasione faccio sempre notare che
> "Einstein non ha abrogato Newton".
Questo e' quello che dice indubbiamente anche Poincare', pur se non cita
Einstein, sa che chicchessia avesse portato a compimento la nuova meccanica
non avrebbe potuto abrogare la meccanica newtoniana. Del resto sono
davvero rari i casi in cui una nuova teoria ne abroga una precedente,
forse cio' si ha solo nei casi in cui le vecchie teorie non portano a
predizioni
quantitative. Per esempio la teoria cinetica rispetto alla teoria del
calorico,
tuttavia nemmeno in tal caso c'e' stata abrogazione. Il calorico e' stato
sostituito
dall'energia conservata ed il flusso dalle correnti. Le rivoluzioni
scientifiche
sono a tutti gli effetti piu' facilmente pensabile come riformulazioni con
ambito
di validita' piu' esteso, mai come un superamento definitivo negli ambiti di
validita'
delle teorie precedenti. Diverso e' il caso nella storia delle istituzioni
ad esempio.
In tal caso l'analogia con gli imperi puo' essere fuorviante.
> Ricordo un'unica eccezione in senso contrario: molti anni fa G.
> Salvini, quando a Roma insegnava Fisica I, si era effettivamente messo
> in testa di partire con la relativita'. Scrisse anche delle dispense,
> di cui dovrei avere copia, da qualche parte...
> Non so quanto abbia durato, ma di certo non ha avuto seguito...
Sai che sei fra i pochi fortunati in rete la cui frase "Non so quanto
abbia durato" ha possibilita' di emergere in una ricerca su google?
Sono pochissimi ad usare la coniugazione attiva del verbo durare
oramai. Segno dei tempi. Direi. Queste dispense di Salvini mi
incuriosiscono, sinceramente.
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> Elio Fabri
> Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Sat May 21 2005 - 17:39:59 CEST