Meccanica Razionale come "ponte"

From: Franco <englishenglish_at_tin.it>
Date: Wed, 04 May 2005 12:52:46 GMT

Mi piacerebbe sapere l'opinione dei partecipanti a questo forum riguardo
questa mia seguente tesi sulla didattica della fisica.

La fisica classica sostanzialmente riceve il massimo di "matematizzazione"
con la meccanica analitica di Lagrange e successivamente con la elaborazione
di Hamilton(e le successive rivisitazioni: Liouville, Poisson, Jacobi ecc.).
Tra le altre cose lo stesso Maxwell si avvalse della meccanica
analitica(come ricorda E. Bellone) per formulare le sue teorie.

Se "idealmente" diciamo che la fisica classica(distinzione a mio parere di
"comodo") termina con Maxwell, mentre quella moderna comincia con Einstein
et altri, operiamo una cesura "innaturale" ma che viene spesso usata in
didattica della fisica.
Qui non � mia intenzione trattare il perch� questa cesura sia innaturale,
cio� non voglio parlare di storia della fisica.

Piuttosto mi interessa da un punto di vista didattico la Meccanica razionale
come "ponte" tra fisica classica e fisica moderna.

La Meccanica razionale che viene presentata oggi nei vari corsi universitari
� spesso il primo "incontro" che lo studente ha con una formalizzazione che
gi� tiene conto della fisica moderna.
A tale riguardo rimando a queste dispense del Professor Galgani che
potrebbero rendere l'idea di quello che dico.
Riporto qui l'indice dei capitoli per essere pi� preciso.

1. Le equazioni di Lagrange
2. Le equazioni di Hamilton e lo spazio della fasi
3. I principi variazionali
4.L'equazione di d'Alembert per la corda vibrante come prototipo di teoria
di campo
5. Teoria della Relativit� Ristretta.

Per chi volesse approfondire l'indice c'� questo sito:
http://www.mat.unimi.it/users/galgani/


Notiamo come in questo caso la Meccanica razionale diventa un vero e proprio
"ponte" tra la fisica classica e quella moderna. Dove si ha una integrazione
nello stesso corso sia del formalismo lagrangiano e hamiltoniano, sia
l'approccio alla fisica matematica propriamente detta, sia un approccio
parziale alla fisica moderna e in fondo anche metodi matematici della fisica
fondamentali e propedeutici per quelli propriamente detti.

Cio� questo corso sostanzialmente viene ad essere un ponte tra la fisica
classica che viene matematizzata fino a diventare un ramo della matematica
stessa, e con questo spirito di matematizzazione ci si introduce alla fisica
moderna.

Questo mi richiama alla mente quanto detto da Bellone riguardo alla Seconda
Riv. scientifica avvenuta proprio a cavallo tra Settecento e
Ottocento(questo � il periodo dove vengono raccolti i frutti), dove ormai la
fisica matematica comincia il suo ingresso trionfale nel mondo dei fisici.
Esponenti di questo periodo sono i vari Laplace, Fourier(coloro che
teorizzarono apertamente questa nuova apertura metodologica) e Lagrange.

Questo giustifica anche il perch� la Seconda rivoluzione scientifica
comincia in questo periodo e NON con Einstein(tesi sostenuta fortemente da
Bellone). Con Einstein si ha solo un naturale proseguimento di un lavoro gi�
iniziato da Maxwell che a sua volta seguiva le orme dei suoi predecessori,
come sostiene Bellone.

Ma come dicevo, questo � argomento che non vorrei approfondire, per
richiamare la vostra attenzione sul tema didattico.

E cio� se questo a vostro parere � un buon modo di approcciare la fisica
moderna oppure vedete altre vie.

Io penso che sia il modo migliore, e non perch� lo proponga Galgani, ma
perch� vi vedo anche un coerente sviluppo sia dei metodi matematici e sia un
riagganciarsi alla successiva matematizzazione(rielaborazione del formalismo
matematico)

Questo genere di corso fa da ponte perch� da una parte riprende la Meccanica
di Newton- Euler e la formalizza secondo i procedimenti di Lagrange et
Hamilton(con le rivisitazioni successive) e allo stesso tempo "proietta"(ed
� qui la funzione di ponte) lo studente verso la fisica matematica su cui �
basata la fisica moderna.

In questo senso penso che un corso del genere sia centrale, sotto tutti i
punti di vista, e quindi indispensabile.
Verrebbe meno quindi quel "ripetere" la meccanica del primo anno(vecchio
ordinamento) che a volte � stato imputato a questo genere di corsi, e al
tempo stesso non solo non si ripete, ma si avanza gettando il ponte in
avanti verso i metodi matematici, e verso la fisica moderna.

Non mi dilungo ulteriormente sperando di aver chiarito bene il mio punto di
vista.
Mi piacerebbe conoscere il vostro punto di vista.

Grazie a quanti interverranno:)
Franco
Received on Wed May 04 2005 - 14:52:46 CEST

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