On 5 Nov, 15:26, "ReBim" <20186inva..._at_mynewsgate.net> wrote:
> Che � una sintesi mentale?
Il succo di quello che vado a scriverti... te lo diro' dopo
> Dicendo che "logica e fisica sono una figlia dell'altra" indendi dire che
> esiste un isomorfismo tra le due algebre? Se si: dimostralo. Se no: che
> intendi?
Non mi riferisco alla logica formale ne' alla l.matematica , ma alla
logica in senso largo, quella che studia il ragionamento in tutte le
sue forme e suggerisce di volta in volta quali siano i procedimenti
del pensiero che risultano Validi. Ora... la domanda e': chi/cosa
stabilisce la validita' di un ragionamento? e gia' qui hai posto il
primo pto fermo... l'esperienza.
Tu valuti i ragionamenti solo attraverso l'esperienza... altrimenti
rischi di estraniarti dal vero. Ma comunque cio' e' solo un pto di
mezzo.
> Che significa interpretare?
Inizierei da qui
il cuore della risposta sta qui.
Per affrontare questo discorso pero' avrei bisogno di indirizzarti su
qualche lettura... magari ti potrebbe aiutare.
Ogni volta che <<osservi>> da fisico la realta' non fai soltanto una
mera registrazione di numeri e misure ma bensi' interpreti cio' che
vedi, altrimenti i numeri non avrebbero senso, sarebbero tutti
adimensionali.
E' l'esperimento in se' che ti da' cognizione semantica ed in base ad
essa (magari l'esperimento lo hai ideato tu stesso, magari e'
spontaneo) assegni i valori e i significati.
Mi spiego meglio con un esempio che puo' aiutare. Parliamo di
astrofisica, dove ovviamente gli esperimenti non li inventa l'uomo ma
li trova li' che avvengono da soli. Quando ad esempio vediamo un
fenomeno lontano noi prima registriamo dei valori radiometrici e
subito dopo tentiamo di attribuire delle ragioni a tali valori da cui
quindi continuare a filtrare sub-valori che possono indicare sub-
fenomeni (sub nel senso che si affacciano alla nostra osservazione
mischiati ad altro).
Cosi' vedi le pulsar, le macchie solari, le galassie, le nebulose...
ma poi il fondo CMBR, le anisotropie. Insomma ogni cosa a se' stante
non significa nulla: acquista significato solo se la immergi in un
contesto teorico.
> Che sono, e donde derivano, i miei supposti "eventi concettuali"?
Gli eventi concettuali sono quelli (meno complessi degli altri) che tu
riesci sufficientemente bene a mappare su categorie fenomenologiche
che hai acquisito con l'esperienza.
Per esempio... cio' e' frequente in medicina: la diagnosi spesso
valuta i sintomi e li confronta con una casistica nota. Se rientra in
grossa parte tale confronto nei limiti di affidabilita' allora la
diagnosi conferma quella malattia, altrimenti spesso il medico ricorre
ad ulteriori esami e prove per raffinare la conoscenza dei sintomi.
I concetti che sono nella nostra mente servono a tradurre il REALE
(che e' di per se' infinitamente complesso) in MENTALE (che essendo
nostro e' limitato).
> Le relazioni tra gli eventi dipendono dunque dalla logica?
In natura gli eventi non sono entita' separate l'una dall'altra... e'
tutto un divenire.
E' nella nostra mente umana e nella teoria dunque che riusciamo a
comprendere la realta' solo semplificando le cose: consideriamo i
fenomeni come costituiti di eventi legati tra essi, Ma questa e' una
nostra facilitazione mentale.
Chi ti autorizza a dire che un evento inizia qui e finisce qui?
Non ha fine il raffinamento di percezione che potrebbe risultare da
una visione via via piu' sofisticata che idealmente possiamo avere
della natura.
SEMPRE dunque la logica modella le relazioni.
Molto spesso tali relazioni sono evidenti e palesi, altre volte sono
sottili... ma comunque e' la tua capacita' logica che attribuisce
relazioni poiche' il fenomeno in se' non esiste, ne esiste una
percezione mentale.
Prova a pensare ad un fenomeno... ad esempio la nascita di un uomo. Mi
sapresti dire quando inizia e quando finisce?
Lo puoi dire solo entro un certo limite di dettaglio, altrimenti ti
incarti
> Senza una logica gli eventi non sono in relazione?
Tutto e' in relazione con tutto.
La fisica moderna usa semplificare le cose dicendo che quando 2
oggetti sono troppo lontani allora la mutua interazione tra essi e'
trascurabile e/o nulla.
> Esiste la possibilit�, in fisica, di trarre "conclusioni"?
E' il succo della fisica:
osserva qui e ora e dimmi come andra' a finire li' e in futuro.
La fisica cattura un fenomeno modellandolo su un meccanismo, e tramite
la macchina delle cose naturali porta il meccanismo al futuro.
Ma tutto si basa sempre sull'esperienza: la mela cade giu' perche' lo
ha sempre fatto, dunque legge universale.
La legge esiste di per se' tuttavia e' l'esperienza a far si' che essa
si renda <<comprensibile>>.
Ecco la sintesi mentale: vedi le cose e le interpreti usando la logica
su degli schemi mentali, tali schemi mentali sono concetti che
derivano dalla precedente esperienza, la quale risulta tanto piu'
valida quanto meglio riesce a predirre le prosecuzioni dei fenomeni e
quindi l'efficacia della fisica aiuta la fisica stessa.
Received on Wed Nov 09 2011 - 15:19:17 CET
This archive was generated by hypermail 2.3.0
: Sat Jan 04 2025 - 04:23:37 CET