Re: moto:perché ginocchio fuori in curva?

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Tue, 03 May 2005 21:12:55 +0200

Luciano Vanni ha scritto:
> Ho cercato di dirti come pare a me possa essere,non sono un fisico e
> non garantisco che arrivino gli strali di qualche esperto :))))))
Ti assicuro che per quanto mi riguarda non ho nessuna voglia di
lanciare strali.
Non per altro: per noia...

Pero': e' vero che la dinamica della moto e della bici sono
tutt'altro che facili, e che continuano a uscire articoli che
discutono questo e quell'aspetto...
Ma e' anche vero che non stiamo parlando di relativita', che in fondo
e' sulla piazza da appena un secolo; stiamo parlando della buona
vecchia meccanica newtoniana, che nell'applicazione a questo tipo di
oggetti e' consolidata da oltre due secoli.
Eppure...

> per fare una curva occorre una forza centripeta.
Giusto.

> La forza centripeta necessaria viene fornita dall'attrito
> gomma-terra
Ancora giusto.

> lle forze in gioco saranno:
>
> Forza di attrito.
> Forza peso applicata nel baricentro del sistema
> Reazione del peso.
Semi-giusto: non c'e' una "reazione del peso" presa a se': ci sara' la
"reazione della strada, la cui componente verticale e' opposta al peso
(uesto volevi dire). Ma poi c'e' anche la componente orizzontale
(l'attrito)
E in quello che segue l'attrito te lo sei scordato....

> La reazione del peso, che � applicata nel punto di contatto
> ruota-strada e diretta verso l'alto forma con il peso stesso un
> momento che � dato dal prodotto del valore delle forze per la
> distanza.
A parte un modo di esprimersi un po' improprio: "forna un momento".
Caso mai forma una coppia, il cui momento...

> La reazione della ruota produce quindi una coppia antioraria.
Oraria, anrtioraria, che ne so? dipende do come hai preso il verso
orario, e da che parte stai facendo la curva...

> Se non vogliamo ribaltarci dobbiamo produrre un momento contrario
> (orario) e questo � possibile solo se ci pieghiamo verso l'interno. E
> questo momento che stabilizza il moto.
Ma scusa, se non fossi piegato, quel momento non ci sarebbe: non nasce
proprio dal fatto che mi sono piegato?

Ma qui le cose si complicano, e non mi va tanto di spiegare tutti i
dettagli importanti...
Accenno solo alle cose essenziali che occorre tenere in conto:
1) Assolutamente fondamentale: quale sistema di riferimento stiamo
usando?
2) Se parliamo di momenti: rispetto a che punto li calcoliamo? Perche'
non e' indifferente.
3) Se per caso si scopre che il momento angolare del sistema varia
nel tempo, un momento risultante delle forze esterne *ci vuole*.

Ora ti stupirai, ma questo e' un caso in cui, se pensiamo a una moto
che percorre un curva di raggio costante e a velocita' costante, la
cosa piu' semplice e' di mettersi in un opportuno riferimento rotante,
e chiamare in soccorso la forza centrifuga :)
E se proprio vogliamo tener conto di tutto (nel nostro caso, delle
ruote che girano) anche la forza di Coriolis...

Comunque non e' indispensabile: si puo' anche capire tutto restando in
un riferimento inerziale, a patto di non perdersi pezzi :)

Finisco dicendo che io counque all'utilita' del "ginocchio in fuori"
non ci credo. Mi pare che rispetto a tutta la massa di moto+guidatore,
quello che puo' fare una gamba un po' spostata sia irrilevante.
                  

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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Tue May 03 2005 - 21:12:55 CEST

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