Re: grandezze fotometriche?
ciaocitcit ha scritto:
> Nei documenti che ho avuto modo di leggere infatti si definisce il
> flusso come una potenza, cio� la quantit� di luce o energia radiante
> emessa nell'angolo solido di 1 steradiante nell'unit� di tempo. In un
> secondo momento si definisce l'intensit� come la densit� di flusso,
> cio� come rapporto tra flusso e angolo solido.
Se davvero il flusso viene definito comeuna potenza (volgio dire se
non e' una tua interpretazione) chi ha scritto non sa bene di che cosa
parla.
Le grandezze fotometriche non vanno confuse con le analoghe
radiometriche: es. proprio flusso e potenza.
Le seconde sono facili da capire, perche' sono le ordinarie grandezze
della fisica.
Per le prime invece c'e' la difficolta' che vogliono rappresentare una
misura della sensazione visiva, e quindi sono riferite alla
sensibilita' dell' "occhio medio", definito per convenzione.
La differenza sta nel fatto che l'occhio non e' ugualemnte sensibile a
tutte le lunghezze d'onda: la definizione dell'occhio medio consiste
appunto nel dare la curva di sessibilita' V(l) alle diverse lunghezze
d'onda (ho scritto l per la lunghezza d'onda).
La curva ha un massimo (vale 1) a 555 nm.
Ne segue che un'esatta corrispondenze tra potenza e flusso e'
possibile solo a 555 nm, ed e' k = 683 lm/W.
Per una radiazione non momocromatica, ma di composizione spettrale
nota, la corrispondenza lm/W si calcola con un integrale.
> Tuttavia mi sorgono dei dubbi:
> -perch� nel SI si utilizza la candela come unit� fondamentale, mentre
> in tutte le spiegazioni che ho trovato io si parte sempre dal flusso e
> poi si trova l'intensit�? -cosa si intende fisicamente,
> quantitativamente e qualitativamente per quantit� di luce? -tutti i
> campi elettromagnetici con lunghezza d'onda tra i 400-760 nm sono
> visibili? Se no, perch�?
La ragione per usare la candela credo sia ewclusivametnte metrologica,
ossia facilita' di definire il campione per quell'unita'.
La candela e' definita come un certo sottomultiplo (che non ricordo)
dell'intensita' in direzione normale di 1 cm^2 di platino alla
temperatura di fusione.
Credo che con questo ho anche implicitamente spiegato che cosa
significa "quantita' di luce", che *non e'* un'energia.
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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Wed Apr 20 2005 - 20:49:48 CEST
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