Re: Fisica- Conoscenza- Divulgazione

From: Giorgio Pastore <pastgio_at_univ.trieste.it>
Date: Mon, 18 Apr 2005 17:07:02 +0200

Franco wrote:
> Vorrei proporvi qualche breve riflessione su questo tema molto spinoso.

Da cui si deduce la relativita' del concetto di "breve" :-)

> Come ho avuto modo di dire molte volte sinteticamente, per me la fisica � la
> conoscenza per antonomasia. Ovvero non � possibile neppure immaginare una
> gnoseologia che non tenga presente la fisica per il semplice fatto che anche
> il soggetto(cervello umano) viene da noi analizzato come "oggetto" fisico.

Non sei un po' troppo riduzionista ? Io preferisco pensare che ci sono
tante altre conoscenze disgiunte (per ora ?) da quella della fisica.

...
> Sostanzialmente la fisica ha sostituito la filosofia.

Se ti limiti alla filosofia naturale probabilmente si' . Ma ... ci sono
piu' cose in cielo ed in terra che nei libri dei fisici :-)

...
> E' per questo motivo che lo studio della fisica � divenuto talmente centrale
> che la Scuola ne dovr� prendere atto. Per ora la fisica e la relativa
> matematica viene insegnata in modo serio solo nei vari ITIS....

Non solo e non necessariamente negli ITIS. L'insegnamento della fisica
(e piu' in generale della matematica e delle scienze) nelle scuole medie
e superiori ha tanti problemi che non vedo come si possano risolvere
semplicemente dicendo "viene fatta meglio negli ITIS".


> Ma ormai siamo ad una svolta. E cio� non possiamo pi� fondare la nostra
> "cultura" sul sapere umanistico. ...

Mmhh. Esiste ancora una scuola fondata sul "sapere umanistico" ? Con
matricole di lettere che devono seguire corsi di recupero di Italiano
??? Forse abbiamo una visione diversa dello stato attuale della scuola.

...
> La scollatura tra una preparazione di base che vede troppo latino, greco,
> storia dell'arte, letterature ecc. e poca cultura scientifica, � una
> preparazione carente.

Non ne farei assolutamente una questione di quantita' ma di qualita'. Se
ti basi sulla quantita' dovresti concludere che la scuola superiore
italiana prepara degli ottimi studenti di chimica/fisica/biologia. Prova
a guardare la mole e i contenuti dei libri di testo di queste materie,
anche in un liceo classico! E i risultati ? meglio stendere un velo
pietoso. Il meglio che il Ministro ha trovato come soluzione alla crisi
di iscrizioni nei corsi di laurea di "hard science" e' stato di mettere
incentivi economici :-(



> E' tutta la societ� che deve rompere questa dicotomia. Non � possibile avere
> delle persone intelligenti che sanno tanto sull'arte e sul latino e poco o
> nulla di matematica.

Su questo concordo, anche se la lista di cose di cui si sa poco
andrebbe allungata (musica, economia, educazione civica (questa
sconosciuta...)...).

> ... la persona
> colta � quella che conosce bene le materie umanistiche. Ebbene siamo
> destinati a un declino della nostra intera Civilt�.


Il declino e' in arrivo ma anche relativamente alle materie umanistiche !

....
> Le tante persone che non hanno le basi scolastiche e che comprano libri
> divulgativi o riviste del genere o guardano i programmi di Piero Angela,
> sono la dimostrazione che nell'animo umano � presente questa tensione verso
> il sapere.

E quelli (di piu') che guardano le "fattorie", "grandi fratelli" &
affini, cosa dimostrano ?

...
> Questa consapevolezza ormai � diffusa, ormai le persone curiose sanno che
> solo la scienza pu� tentare di rispondere alle classiche domande, e quindi
> pu� appagare quella sete di conoscenza o quella angoscia esistenziale.

Di nuovo, lo trovo un po' troppo fisico-centrico. Alcune persone possono
trovare la fisica appagante rispetto a domande esistenziali. Tante altre
no.

...
> Personalmente penso che la maggior parte dei divulgatori sfruttino questa
> curiosit� e cercano di proporre prodotti "appetibili"...

Beh, c' e' divulgazione e divulgazione. Non metterei tutti sullo stesso
piano. C' e'la divulgazione che cerca di spiegare e quella che cerca
solo di affascinare e quella che serve solo a scopi "alimentari".

...
> In questo senso queste mie riflessioni diventano un invito pressante a tutti
> coloro che amano la fisica e la vedono come conoscenza fondante. E cio� un
> invito a creare percorsi di studio per persone che non possono iscriversi a
> fisica(non tutti possono diventare dei fisici: abbiamo bisogno anche di
> medici:) ma che giustamente hanno bisogno di continuare un percorso di
> conoscenza.

>... Ma NON
> possiamo dire che per capire la fisica bisogna iscriversi per forza al corso
> di laurea in fisica.

...

> I fisici seri non possono lamentarsi delle cattive divulgazioni, i fisici
> seri devono rimboccarsi le maniche e creare questo "ambiente" culturale.
...

...
> Il paradosso � quello di trovarsi difronte a persone volenterose a cui
> nessuno vuole dare indicazioni precise e dettagliate.
...
...

I tuoi punti sono senza dubbio stimolanti. Pero' penso che dovresti dare
maggior credito al mondo di contenere maggior varieta' rispetto all'
immagine che delinei tu della situazione. C'e' chi pensa che per capire
occorre solo iscriversi a fisica e chi no. Ma tra questi c' e' tutto uno
spettro di posizioni personali.

Concordo con il tuo invito a "rimboccarsi le maniche". Putroppo pero' i
fronti di intervento sono tanti! e non basta una persona, anche di buona
volonta' per riuscire a coprire tutto.

Colgo il tuo post come occasione per confrontare le opinioni.

Personalmente non sono un integralista (in nessun senso). Cosi' come non
penso che tutto sia riducibile alla fisica, non credo neanche che le
strade siano solo : studio professionale o divulgazione o cenacoli di
cultori della materia.

Sono invece convinto che c' e' tutto uno spettro continuo di
possibilita' che vanno dall' impegno professionale specialistico alle
necessita' di una divulgazione "leggera".

E ogni strada deve avere i suoi obiettivi, il suo linguaggio e i suoi
standard. L' unica pregiudiziale per me' e' l' onesta' intellettuale di
non confondere i livelli e di fermarsi quando non si sa come andare avanti.

Dopo, non mi scandalizzo per la divulgazione. Neanche per quella che
cerca di spiegare l'inesplicabile, al solo pato che ci siano le
avvertenze del caso. Secondo me le vie della conoscenza sono infinite.
E, se e' vero che "non esiste una via regia per la geometria" e' anche
vero che nessuno si metterebbe a studiare la geometria (o altro) senza
una motivazione. Allora, anche la piu' bieca divulgazione puo' servire
se permette di "accendere" l' interesse giusto.

Venendo ai "circoli". Si potrebbero fare. E a volte si fanno. Pero'
pensare che nell' impresa ci si mettano in modo massiccio e trainante
dei professionisti mi sembra improbabile. Per queste cose, secondo me,
la spinta deve venire dal basso.

Tutta altra questione sarebbe il discorso di una vera "educazione
permanente" (ma non solo per fisica) che superi l' idea che la
formazione avviene solo nel primo quarto di secolo e poi piu' nulla. Ma
questo e' un problema che esula dagli aspetti esclusivamente scientifici
e deve necessariamente tener conto di fattori economici, sociali,
politici etc.

Chiudo qui, altrimenti la risposta sarebbe ancora piu' lunga del post
iniziale :-)

Giorgio
Received on Mon Apr 18 2005 - 17:07:02 CEST

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