Re: def. di massa

From: AAnDrEE <andre_m_at_infinito.it>
Date: Sun, 6 Mar 2005 22:53:25 +0100

"Elio Fabri" <mc8827_at_mclink.it> ha scritto nel messaggio
news:d0fn11$1kn1$1_at_newsreader1.mclink.it...
> docente medio ha scritto:
> > O forse perch� la fisica utilizza pi� direttamente certi strumenti
> > matematici, che gli alunni possiederanno solo in terza, gi� a partire
> > dai principi che la biologia o altre scienze pi� naturalistiche non
> > richiedono.
> Quali sarebbero? Davvero non si potrebbe fare niente di fisica senza
> quegli strumenti?
> La cosa curiosa e' che esattamente lo stesso argomento viene
> spesso portato all'universita', da quelli che pensano che senza un
> adeguato bagaglio di analisi non sia assolutamente possibile parlare
> di fisica.

la pensavo cosi' anche io alle superiori, poi come sai...

> Cosa secondo me completamente sbagliata.

...ho cambiato idea.
Tempo fa dicesti, a proposito della meccanica fatta in terza superiore, che
si
potrebbe fare un uso intensivo dei grafici
posizione-tempo, velocita'-tempo senza scomodare l'analisi. In effetti e'
vero e molto lo fanno, introducendo al massimo timidamente il concetto di
limite e quello
di derivata in modo sempre molto intuitivo e credo digeribile al terzo anno
*del liceo*.



> > Lo sospettavo, ma non condivido la scelta del libro di testo che,
> > preso atto della confusione fra massa e peso nel linguaggio di tutti
> > giorni, decide "per semplicit�" da quel momento in poi di considerare
> > il kg con multipli e sottomultipli come unit� di "peso".
> Che un libro sia mal fatto non mi pare un argomento...

ma giusto per curiosita' di che libro stiamo parlando?
Sara' mica l'onnipresente Mariscotti che ebbi pure io alle medie?


> > Dato che in lezioni successive si distingue fra grandezze fondamentali
> > e derivate, mi sembra del tutto fuorviante propinare loro che il kg
> > campione, unit� "di peso", si trova custodito nel museo di Sevr�s.
> > Oppure esprimere il peso specifico ogni tanto con unit� kg/dm^3 e ogni
> > tanto senza dimensioni, a seconda di come gira all'autore del testo.
> Come sopra.
> Un libro per la scuola media, che pretenda di distinguere unita'
> fondamentali e derivate, fa dubitare della sanita' mentale
> dell'autore...

beh questo mi pare esagerato. Vedo peggio il confondere la proprieta' di un
corpo
di essere pesante con quella di essere massivo.
Ottimi in tal senso gli 'esperimenti immaginari sulla Luna' suggeriti da
Elio.
Concordo che non sia facile distinguere a questa eta' fra massa e peso, ne'
e' facile
per il docente tentare di mostrare questa differenza. Peggio che mai
differenziare fra massa e
quantita' di sostanza. Non voglio rientrare in argomenti gia' toccati varie
volte su ISF, chi vuole
controlli su google. Ma mi e' parso che ci fossero dubbi anche fra gli
universitari, soprattutto
sul modo di definire la mole. Tu poi,Elio, se ben ricordo, non consideri la
q.di
materia (o di sostanza)
come grandezza fondamentale. Aggiungiamo che ci sono libri da primo anno di
universita' (di chimica principalmente)
che defeniscono la massa proprio come quantita' di materia, si e' discusso
anche di questo
qui e nel gruppo di chimica. E parliamo di testi
universitari.
Vogliamo allora mettere in croce un povero insegnante delle scuole
medie *inferiori* che non vuole adagiarsi a ripetere a memoria quanto
scritto sul
libro adottato, ma tenta di spiegare concetti corretti ai ragazzi?

Francamente avrei i sudori freddi a dover parlare di queste cose in terza
media.

Di una cosa sono pero' certo: insegnare cose *sbagliate* perche' vien piu'
facile va molto male. Semplificare all'osso e dire castronerie va peggio. Se
dico che la massa e' la q.d.mat. dico una cosa sbagliata. Se tengo
indifferenziati massa e peso faccio un grave errore e gli alunni che
accederanno agli studi superiori dovranno buttare al cestino le loro
conoscenze con la frustrazione di avere imparato cose sbagliate. Dovranno
reimparare da zero quel che credevano di sapere.



> In effetti e' da un bel po' che penso che ci sarebbe da fare una
> grossa opera di recensione e conseguente demolizione di gran parte dei
> testi per la suola media.

non solo di quelli, purtroppo.

> Credo che fatte le debite proporzioni siano di gran lunga peggiori di
> quelli per le superiori.

penso dipenda da quali esempi di libri si hanno in mente, in un senso e
nell'altro.

> > E' un punto di vista.
> *Non e'* un punto di vista.
> A parte le considerazioni che ha fatto Franco e non sto a ripetere
> (Piaget ormai "sa di vecchio", ma le cose che ha detto non hanno mica
> perso di validita', anzi...)
...

indubbiamente non si puo' prescindere dalla maturita' del cervello.



> > Secondo me, dato che poi nessuno alle scuole superiori prover� a fare
> > qualcosa del genere, e poi si troveranno davanti alla rigosit� del
> > linguaggio utilizzato in analisi matematica o in fisica
> > all'universit�, e crederanno di esser finiti in un altro pianeta,
> Come funziona questo discorso?
> Siccome certe cose non gliele diranno al liceo e serviranno
> all'universita', facciamogliele prima? Ho capito bene?


penso intendesse solo che bisogna abituarsi ad un linguaggio rigoroso da
subito.
La prof. di mat. e scienze delle medie ce lo diceva fino alla nausea.


Visto che parliamo di didattica vorrei aggiungere qualcosa. In effetti
sarebbe OT
ma pare che su it.scienza.matematica la didattica interessi pochi
partecipanti e li' ci sono troppi troll per i miei gusti, percio'
visto che ne staimo parlando ora su ISF, racconto una piccola storia.

Mio cuginetto fa la quinta elementare. La maestra insegna loro che gli
insiemi
si dividono in 'pensabili' e 'reali' (!). Io chiedo a mio cugino, quale
sarebbe la differenza.
<<Prendi un insieme di gufi>>, mi dice, <<quello e' pensabile perche' non ho
qui i gufi a portata di mano>>.
Io chiedo: <<e l'insieme dei numeri 1,2,3,4 come lo classifichi?>>, lui:
<<Pensabile>> Io: <<Mmmh, e se ti faccio un cerchio
sul foglio e ci scrivo 1,2,3,4 com'e'?>>, lui:<<Reale>>. Credo che i
commenti siano superflui.

Ma il peggio deve ancora venire. Guai dire alla loro maestra che, poniamo,
1+3=4 (uno PIU' tre UGUALE 4);
<<Bambini DOVETE dire ''uno addizionato tre e' *equipotente* a 4''>>.

Quinta elementare ragazzi... no comment.
Mai sentito un matematico all'universita' esprimersi in questo modo.
Questi maestri sarebbero i figli delle nuove lauree in Scienze della
Formazione?
Mah.

Se aggiungente che li caricano di compiti fino all'inverosimile (grazie
anche al fatto che non c'e' piu' un solo maestro ma 4 che non si coordinano)
, non
meravigliamoci se da grandi odieranno la matematica e magari tutta la
scienza.

Tutto cio' per dire: fosse solo un problema di libri di testo :-((

> Elio Fabri

ciao
andrea
Received on Sun Mar 06 2005 - 22:53:25 CET

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