Sui classici scientifici. E le verita'.

From: Tetis <Gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Tue, 01 Mar 2005 23:16:00 GMT

 Voglio proporre una riflessione sul tema seguente.
Riporto un passo da un libro on-line, di cui vi divertirete,
se vorrete, a cercare l'autore, che vi anticipo trovo essere
un personaggio di gusto. Dice qualcosa di condivisibile ma
che suscita in me emozioni contrastanti ed essenzialmente
mi sembra che sollevi un tema importante.

Il tema e' quello del differente effetto dei classici di
fisica rispetto ai classici di matematica in rapporto all'azione
del tempo. Perche' e' vero quel che si dice qui? E perche'
e' ammissibile sostenere che la geometria euclidea e' un
testo di matematica e non di fisica?

  La lettura dei classici, che � unanimemente e salutarmente
praticata ed incoraggiata nel campo umanistico e filosofico,
� invece trascurata in campo scientifico: i motivi sono essenzialmente
due, 1) molti testi divengono "obsoleti" perch� le teorie che
espongono sono superate o incomplete, 2) le notazioni che
usano sono diverse dalle nostre e spesso incomprensibili. Per
fare un esempio un po' estremo, la Ideographie di Frege, pietra
miliare della logica matematica, � incomprensibile non tanto perch�
scritta in tedesco, ma per la notazione a dir poco folle con cui esprime
i quantificatori.

Tuttavia credo che leggere i classici sia tempo ben speso: se � vero
che la matematica non va riletta ma riscritta, nel senso che le stesse
nozioni possono essere espresse in modo molto diverso, pi� semplice
e comprensibile con la notazione opportuna (e quella moderna lo �
quasi sempre rispetto a quelle passate) � pure vero che le idee dei
grandi matematici sono ancora l�, fra quelle pagine e quei simboli e,
si sa, le grandi intuizioni matematiche sono rare. Inoltre, la matematica
ha una fortuna indiscutibile rispetto alle altre scienze: le sue nozioni
sono, se corrette, definitive. Non esistono teorie sbagliate in matematica.
Una teoria pu� passare di moda, pu� avere teorie parallele o anche
rivali, ma, se da certi assiomi seguono certe conseguenze, questo �
vero ab eterno: l'esempio pi� fulgido � la geometria euclidea. I teoremi
di Euclide sono ancora validi e sempre lo saranno, non ha in effetti
senso legarli alla temporalit�: cos� gli Elementi di Euclide possono
ancora essere letti non come curiosit� storica ma come vero e proprio
testo di apprendimento: se si prova invece a leggere la Fisica di
Aristotele il risultato non � lo stesso...

� vero che il Dialogo sui massimi sistemi di Galileo � ancora una valida
fonte per la cinematica classica, ad esempio, ma la visione del mondo �
cambiata da allora e la natura che scrutiamo oggi non � pi� quella che
scrutava Galileo: invece il piano euclideo � sempre lo stesso!
Ci� premesso vorrei aggiungere che questa collezione di frammenti �
infinitesima rispetto a qualunque ragionevole raccolta di fonti di storia
della matematica: si tratta semplicemente di un po' di testi che ho
trascritto
e talvolta tradotto perch� mi hanno affascinato per la loro bellezza e
profondit�, e che sono di scarsa reperibilit� (fatto irritante quest'ultimo:

facile trovare in una libreria la Fisica di Aristotele, ma non l'Arenario di
Archimede, che � molto pi� attuale, strabiliante e geniale).


--------------------------------
Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Wed Mar 02 2005 - 00:16:00 CET

This archive was generated by hypermail 2.3.0 : Fri Nov 08 2024 - 05:10:20 CET