Re: Per Elio Fabri e tutti

From: Elio Fabri <mc8827_at_mclink.it>
Date: Wed, 02 Mar 2005 21:06:15 +0100

Aleph ha scritto:
> OK, ma ne assume tacitamente l'uguaglianza (o meglio la
> proporzionalit�): se le due masse non fossero uguali il P.E. non
> sarebbe valido.
Invece io sostengo che si puo' fare tutto senza nominare *mai* le due
masse.

1) E' sperimentalmente provato che la forza di gravita' che agisce su
un corpo (piccolo) e' proporz. alla sua massa.
2) Ne segue che il moto diun corpo in campo grav. e' indipendente
dalla massa e dalla natura del corpo.
3) Allora in un rif. in caduta libera la gravita' si cancella
(localmente) e un rif. accelerato e' equivalente agli effetti del moto
dei corpi, a un campo grav. (PE debole).
4) Si postula (Einstein) che l'equivalenza si estenda a qualsiasi
fenomeno fisico (PE forte).

> A quanto ho visto da una "passeggiata" in rete, mi pare che la si
> faccia risalire, non so quanto fondatamente, al seguente brano
> pubblicato nei Principia di Newton:
>
> "This quantity that I mean hearafter under the name of--mass--is known
> by the weight--for it is proportional to the weight as I have found by
> experiments on pendolums, very accurately made--."
Non ho ritrovato questo brano nei "Principia", ma non e' questo il
punto.
Sicuramente c'e' scritto in modo preciso che la forza di gravita' che
agisce su un corpo e' proporzionale alla sua massa.

Io pero' chiedevo una cosa diversa: dove e quando e' stata posta per
la prima volta, *in modo esplicito*, la necessita' di distinguere le
due masse, ossia di dire che "in linea di principio ...".
Questo di sicuro non c'e' in Newton: come minimo e' un pensiero
ottocentesco.
L'avrei attribuito a Mach, e invece non ne ho trovata traccia.
            

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Elio Fabri
Dip. di Fisica - Univ. di Pisa
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Received on Wed Mar 02 2005 - 21:06:15 CET

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