Elio Fabri ha scritto:
> Aleph ha scritto:
> > OK, ma ne assume tacitamente l'uguaglianza (o meglio la
> > proporzionalit�): se le due masse non fossero uguali il P.E. non
> > sarebbe valido.
> Invece io sostengo che si puo' fare tutto senza nominare *mai* le due
> masse.
Il che, come dicevo sopra, � equivalente ad assumerne *tacitamente*
l'uguaglianza (o meglio la proporzionalit�). Precisamente l'assunzione
tacita entra nel punto 3) della tua lista.
> > A quanto ho visto da una "passeggiata" in rete, mi pare che la si
> > faccia risalire, non so quanto fondatamente, al seguente brano
> > pubblicato nei Principia di Newton:
> >
> > "This quantity that I mean hearafter under the name of--mass--is known
> > by the weight--for it is proportional to the weight as I have found by
> > experiments on pendolums, very accurately made--."
> Non ho ritrovato questo brano nei "Principia", ma non e' questo il
> punto.
Il brano � piuttosto noto e l'ho visto citare decine di volte.
Se t'interessa si pu� provare a identificare l'esatto punto dei
"Principia" da cui � tratto, ma mi pare evidente che si tratti della parte
in cui viene introdotta la legge della forza.
...
> Io pero' chiedevo una cosa diversa: dove e quando e' stata posta per
> la prima volta, *in modo esplicito*, la necessita' di distinguere le
> due masse, ossia di dire che "in linea di principio ...".
> Questo di sicuro non c'e' in Newton: come minimo e' un pensiero
> ottocentesco.
> L'avrei attribuito a Mach, e invece non ne ho trovata traccia.
A quanto ho letto gi� Bessel negli anni trenta del diciannovesimo secolo
misur�, parecchi anni prima di Eotvos, la proporzionalit� tra le due masse
servendosi di pendoli. Non saprei dire per� se la distinzione concettuale
esplicita tra le due masse risalga a lui.
Saluti,
Aleph
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Received on Thu Mar 03 2005 - 11:26:13 CET