"freenuma" <freenuma_at_libero.it> ha scritto nel messaggio
news:9de87903.0502270928.44dc8ab1_at_posting.google.com...
> pur non conoscendo in maniera completa la teoria della relativit�,
> vorrei conoscerne meglio l'aspetto della sua nascita. In particolare,
> dato che gli effetti della relativit� sono cos� infinitesimali nei
> fenomeni di tutti i giorni (a maggior ragione nei fenomeni che si
> potevano osservare al tempo di Einstein),
beh, la gravit� � un fenomeno tutt'altro che infinitesimale
nella vita di tutti i giorni, come saprai se ti � caduto
un martello sul piede.
Ma, dirai, questa � relativit� generale (RG);
s�, ma anche con la ristretta (RR) non si scherza:
il magnetismo ti sembra infinitesimale? Eppure
� un effetto _puramente_ relativistico.
E pensa che il colore giallo dell'oro � un
effetto di RR !!
> come venne nella mente di Einstein l'idea di studiare la
> relativit�?
Lui diceva (a chi glielo chiedeva) che era stato spinto
a studiare il problema da un' esigenza estetica.
Ci si pu� credere, ma � chiaro che non pu� aver
ignorato del tutto gli esperimenti, e infatti fa un
rapido cenno agli esperimenti nella introduzione al
suo primo articolo sulla RR (1905):
" il fallimento dei numerosi tentativi volti a rivelare
l' etere spingono a credere che..."
> Solitamente lo studio di fenomeni fisici e chimici e
> relazioni matematiche non vengono approfondite
> perch� sorgono dei dubbi da qualcosa di "concreto",
> "toccabile con mano"?
mi dispiace, non capisco la domanda.
> In secondo luogo, perch� gli studi di Einstein
> si concentrarono sulla velocit� della luce?
perch� i problemi e le contraddizioni presenti
nella fisica pre-relativistica, coinvolgevano
la velocit� della luce. Ti faccio un esempio:
prima di Einstein quasi tutti credevano nell'esistenza
dell'etere, cio� di un mezzo responsabile della propagazione
della luce: ma questa credenza oltre a portare domande
senza risposta (com' era fatto l'etere, perch� trasmetteva
onde trasversali, perch� non frenava il moto dei pianeti,
e altre ancora) portava a una contraddizione drammatica:
secondo l'esperimento di Michelson, l'etere era trascinato
dai corpi in movimento; invece, secondo le osservazoni di
Bradley sull'aberrazione stellare, _non_ era minimamente
trascinato dai corpi in moto.
La contraddizione segnalava che c'era qualcosa di sbagliato
nella fisica dell'epoca e che questo qualcosa era legato alla
luce e al movimento.
> Solamente perch� era la velocit� pi� grande conosciuta in
> natura?
non credo, vedi sopra
> Ma proprio per il motivo che era "conosciuta", ad Einstein non
> venne il dubbio che in natura esistessero dei fenomeni
> sconosciuti che avvenissero ad una velocit� ancora maggiore?
la RR, che spazza via d' un colpo tutti i problemi e le
contraddizioni, prevede che fenomeni superluminali
non possono esistere; quindi, anche se prima di formulare
la RR Einstein avr� sicuramente pensato a questa
possibilit�, dopo l'avr� scartata per coerenza con la
sua stessa teoria (che, ripeto, funzionava benissimo in
tutti i campi in cui veniva applicata). Solo pi� tardi
(intorno al 1960) vennero fuori dei fisici a dire che,
pensandoci bene, forse la RR non esclude velocit�
maggiori di c (tachioni). Ma l'idea presenta delle
difficolt� ed � ancora in discussione.
Ciao,
Corrado
Received on Tue Mar 01 2005 - 03:19:57 CET
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