III principio e digressioni varie...

From: David <redboy_xxx_at_yahoo.it>
Date: Wed, 23 Feb 2005 12:44:09 +0100

Ciao a tutti,
volevo porre delle domande sulla validit� del III principio e similia.

Faccio 3 esempi, li discuto classicamente e vorrei il vostro aiuto per
la parte non classica:

1) Ci sono la Terra e la Luna, classicamente F=mMG/r^2, la forza dipende
dalle masse e la Luna sente la forza esercitata dalla terra e viceversa.

1 bis) E' vero anche in relativit�? Supponiamo che la Terra esloda, cosa
succede alla luna? Continuer� ad orbitare intorno al niente per quei 2
secondi (o gi� di li) che impiega la luce ad arrivare dalla terra alla
luna e poi va dritta di moto rettilineo uniforme?

2) Se voglio studiare "l'orbita" (che brutta parola) dell'elettrone
intorno al nucleo, classicamente anzi, diciamo con la mecc. quant. alla
Bohr avr� l'elet. che gira intorno al nucleo.

2 bis) el. e nucleo si devo scambiare l'int. sotto forma di fotoni (o
no?). Quando vado a considerarli dal punto di vista della mecc. quant.
moderna ho la mia bella Hamiltoniana, la funzione d'onda totale, etc.
Ora in questo caso la domanda �: quando studio l'atomo di idrogeno non
c'� nessun termine che tiene conto del fatto che la propagazione del
segnale, l'interazione deve essere percepita in qualche modo dall'el. e
dal protone o in pratica formano un tutt'uno che non ha bisogno di
oggetti che trasportino l'info tra le parti?

3) Considero un elettrone che va a sbattere contro un altro elettrone,
classicamente calcolerei i campi e.m. e le sezioni d'urto. Al livello
quantistico/relativistico ho principalmente due casi:
3.1)se l'energia � bassa l'urto � elastico mi calcolo le sezioni d'urto
quantistiche, posso fare i diagrammi di Feynman, etc.
3.2) se l'energia � alta devo prendere in considerazione la creazione di
   nuove particelle, calcolo l'energia di soglia, i canali di
decadimento, etc.

3.1bis) in maniera naive se faccio i diagrammi di un urto avr� le due
particelle con i rispettivi quadrimpulsi che si scambiano un mediatore
(nel nostro caso un fotone), allora si dice si scambiano un fotone, ma
che vuol dire? uno dei due accaso emette un fotone e l'altro glielo
rispedisce? ne emettono tutti e due "mezzo"?
Come fa un elettrone a sapere dell'esistenza dell'altro?

La questione fondamentale � che uno si pu� chiedere: per percepire un
corpo occorre che ci sia una interazione, ma per esserci l'interazione
devo sapere che c'� il corpo, etc. in fisica classica il problema era
ovviato attraverso il concetto di campo (e c=infinito), ma se
quantisticamente considero che ci siano dei propagatori di campo, torno
al problema precedente.

3.2bis) Il problema dal punto di vista ontologico � simile al
precedente, io so che la mia particella ne pu� creare un'altra e conosco
le formule che mi legano la conversione massa-energia-massa. La domanda
� come avviene FISICAMENTE questa conversione, il fatto che possa
avvenire perch� implica che avvenga. Parlando in termini di
quadrivettori � come se l'urto di due particelle energetiche mi facesse
"ruotare" il quad.vett. impulso, ma come fa?

Il problema generale che mi pongo � forse poi lo stesso del principio
variazionale (che potrei definire il principio pi� principio della
fisica), come fa il mio sistema a SAPERE qual'� la via pi� breve?

Scusate la macchinosit� e le numerose (sicuramente) scorrettezze, ho
scritto di getto, che devo andare fuori, ciao a tutti,
David.
Received on Wed Feb 23 2005 - 12:44:09 CET

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