Re: E di questo cosa ne pensate?
"popinga" ha scritto nel messaggio
news:cb01a165-b5b6-4f73-939f-1c0b5e943a46_at_e9g2000vby.googlegroups.com...
> On 30 Set, 15:56, "Bruno Cocciaro" <b.cocci..._at_comeg.it> wrote:
>> No, non lo do per scontato. Semplicemente la definizione operativa di una
>> qualsiasi grandezza fisica e' fatta cosi'.
> Cioe' la bilancia entra nella definizione di qualsiasi grandezza fisica??
No. La bilancia entra nella definizione operativa di massa.
Con "la definizione operativa di una qualsiasi grandezza fisica e' fatta
cosi'" si deve intendere che la definizione operativa di una grandezza
fisica e' sempre la descrizione di un qualche procedura, che normalmente fa
uso di un qualche strumento (la bilancia, nel caso della massa).
>> Che la relativita' preveda che la differenza E^-p^2 sia semplicemente
>> invariante (cioe' non prevede anche che sia positivo) e' esattamente
>> quanto sostengo.
> Vero, ma e' un po' poco. Io ti sto dicendo che questo invariante
> rappresenta proprio la definizione (e il significato fisico) di "massa"
> nel contesto della relativita'. Cioe' il contesto a cui ci riferiamo
> quando parliamo di "massa del neutrino", o "massa del protone" etc. Ci si
> riferisce sempre alla "massa invariante".
Questo e' esattamente quanto dicevo nel precedente post quando dicevo che
alle volte e' necessario fare uso di una qualche legge fisica per estendere
la definizione una qualche grandezza oltre i limiti raggiungibili
praticamente secondo la definizione operativa originaria.
Ma quando e' cosi' c'e' sempre una qualche "sovrapposizione" che giustifica
l'uso della stessa parola (massa, in questo caso) per le due definizioni
operative che, in via di principio, sono diverse.
In breve, chiamiamo proprio massa quell'invariante perche' se prendiamo
"tanti" elettroni e "tanti" protoni, li teniamo "legati" insieme tramite una
data energia di legame, e mettiamo il tutto sopra ad una bilancia, facendo
la somma di E^2-p^2 per ogni particella (con tutte le accortezze del caso
per definire la E da associare a ciascuna particella) otteniamo proprio il
quadrato del valore che abbiamo sempre chiamato massa.
Poi possiamo spezzare in due il corpo che abbiamo messo sulla bilancia, il
numero totale di particelle si dimezza, l'energia totale di legame si
dimezza approssimativamente, viene fuori che tutto si e' dimezzato
(approssimativamente) e infatti mettendo mezzo corpo sulla bilancia
otteniamo una massa (circa) la meta'. A forza di dimezzare arriveremo ad un
punto che sara' problematico "mettere il tutto sopra la bilancia", pero',
per quanto visto sopra, possiamo "fidarci" a chiamare E^2-p^2 con le parole
"quadrato della massa".
In sostanza possiamo dire che una ipotetica bilancia ideale sulla quale
venisse poggiato un elettrone misurerebbe proprio il valore che chiamiamo
massa dell'elettrone, cioe' Sqrt(E^2-p^2) dove E e p sono i valori che
effettivamente misuriamo.
E' a questo punto che si potrebbe inserire la critica per me infondata (e
anche per te), per quanto legittima (almeno per me):
come possiamo mai supporre l'esistenza di enti che abbiano E^2<p^2? Per
questi enti la massa risultera' immaginaria!!! D'accordo che nessuna
particella si riesce a mettere realmente sopra una bilancia, ma con
l'invariante E^2-p^2 intendiamo una cosa che coincide con il quadrato del
risultato che otterremmo qualora quella particella venisse messa sopra una
bilancia ideale! Quale risultato dovremmo immaginare mettendo un tachione su
una bilancia ideale? Un risultato immaginario? Cosa potrebbe essere mai
questa (ideale) massa immaginaria?
A mio avviso queste domande sono legittime.
E la risposta deve essere che un tachione non puo' *mai* essere messo sopra
alcuna bilancia ideale perche' un tachione non puo' mai essere in quiete
relativamente ad alcun riferimento.
> Se vuoi rifarti a definizione improprie solo perche' "radicate" in certe
> discipline, allora, certo che le cose cambiano. Ma avrebbe senso, per
> dire, usare la definizione cara ai chimici (massa=quantita' di materia)
> per parlare di "neutrini"??
Non e' una questione di definizioni improprie perche' radicate. Il fatto e'
che la definizione che si da' in relativita' e' "propria" perche', laddove
possibile, si "sovrappone" a quella radicata nel tempo. Altrimenti si
sarebbe usata un'altra parola per l'invariante E^2-p^2. Ed e' per questo
motivo che e' legittima la domanda:
ma se immaginassi una bilancia ideale, quale risultato darebbe se ci
mettessi sopra un tachione?
Ciao,
--
Bruno Cocciaro
--- Li portammo sull'orlo del baratro e ordinammo loro di volare.
--- Resistevano. Volate, dicemmo. Continuavano a opporre resistenza.
--- Li spingemmo oltre il bordo. E volarono. (G. Apollinaire)
Received on Sat Oct 01 2011 - 18:47:01 CEST
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