Ultimamente mi st� occupando (a livello divulgativo) delle nanotecnologie.
Quella da te citata � una delle applicazioni di nanostrutture.
Un prodotto molto recente della nanoscienza sono i Quantum-dots, o
nanocrystals (sono chiamati anche "nanoparticelle" o "atomi artificiali.
Essi possono essere sintetizzati partendo sia da conduttori (oro, argento
cobalto,...) che semiconduttori, che isolanti ( ossido di ferro, ossido di
titanio,...).
I quantum-dots sono cristalli costituiti di poche centinaia (massimo alcune
migliaia) di atomi, essi hanno quindi dimensioni dell'ordine di pochi
nanometri.
La bassa dimensione, attribuisce ai nanocrystals propriet� molto specifiche
e particolari.
Ci� che � estremamente rilevante � che le dimensioni di un quantum dots sono
paragonabili alla lunghezza d'onda di deBroglie dell'elettrone, prerequisito
caratteristico degli effetti quantistici.
Analogamente al modello quantistico della particella in buca di potenziale,
i livelli dell'energia sono quantizzati, la distanza (gap) tra i quali
dipende direttamente dalle dimensioni del nanocristallo.(Minore sono le
dimensioni del quantum dots, maggiore � la spaziatura tra i livelli di
energia, tale caratteristica � detta: size-dependent band gap).
Come per gli atomi, se i quantum-dots vengono eccitati con luce, gli
elettroni si eccitano e salgono di livello enegetico, e poi diseccitandosi
ritornano al loro livello iniziale emettendo luce (fluorescenza). Pi�
"piccolo" � il quantum-dots pi� grande � il gap energetico e pi� corta � la
lunghezza d'onda della luce emessa. Quindi tramite un opportuno "settaggio"
della dimensione del quantum crystal possono essere ottenuti tutti i colori
dello spettro visibile.
Inoltre i quantum dots possono essere eccitati con qualsiasi "luce" avente
lunghezza d'onda pi� corta di quella della luce che emettono.
I quantum dots sono utilizzati anche come marcatori nella chimica.
Per quanto riguarda la fotocopiatrice, se essa emette luce ultravioletta
allora l' "inchiostro" si eccita ed emette luce di un certo colore, non sono
sicuro per� se poi la fotocopiatrice riporti il colore in nero o lo ignori,
dipende dalle opzioni della fotocopiatrice penso ( ad esempio se scrivi in
blu e fotocopi, la fotocopia riporta la scritta in nero o non la riporta?).
Non conosco per niente il funzionamento della fotocopiatrice per� si pu�
fare un esperimento/ragionamento, se "fotocopio" una lampadina accesa cosa
succede? se lo sfondo � bianco (coperchio chiuso) non distinguer� la corona
luminosa della lampadina, se il coperchio della fotocopiatrice lo lascio
aperto, il risultato sar� uno sfondo nero e vedr� la luce!
Pensandoci: la fotocopiatrice emette luce che viene quasi completamente
riflessa da oggetti bianchi, pi� o meno riflessa da oggetti colorati,
totalmente assorbita da oggetti neri. La fotocopiatrice poi raccoglie solo
la luce riflessa e la stampa su un foglio.
A te le deduzioni finali.
Ciao.
PS: Non so se l'inchiostro invisibuile pu� essere ottenuto con altri
sistemi, io ti ho illustrato uno dei possibili.
Il 19 Feb 2005, 00:02, "Markcus" <markcus_at_markcus.com> ha scritto:
> Ciao.
> Chi mi spiega, in parole semplici, il funzionamento di quel particolare
tipo
> di inchiostro che si vede solo se viene illuminata la zona con una luce
> ultravioletta?
> Ed infine, qualora io scrivessi su di n foglio con quell'inchiostro e
> facessi una fotocopia del foglio stesso, la scritta aparirebbe sulla
pagina
> stampata dala fotocopiatrice?
>
> Ciao.
>
> Markcus
>
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Received on Sat Feb 19 2005 - 10:13:13 CET