Re: Quasar nel -quintetto di Stephan-

From: Tetis <gianmarco100_at_inwind.it>
Date: Wed, 16 Feb 2005 17:26:41 GMT

                    Il 15 Feb 2005, 18:09, telos86_at_hotmail.com (Pickwick) ha scritto:
> Il discorso � molto interessante; avrei per� alcune domande, ovvero:
> -che cosa intendete dire con la parola epiciclo (vi riferite a quelli
> di Tolomeo?! Ma cosa c'entrano con questo discorso?)?

Ho inteso il riferimento come ad indicare un esempio di idea
inventata in carenza di osservazione diretta. Tolomeo non
potendo misurare le orbite planetarie per scoprire che si
trattava di ellissi, come fece per esempio Keplero, invento'
un sistema di correzioni successive molto sofisticato, che
probabilmente' mutuo' da astronomi piu' antichi. Il sistema
degli epicicli e' evidentemente macchinoso da tenere di fronte
ad una idea piu' semplice. Pasquale Galianni ritiene che
l'idea dell'inflazione sia macchinosa a fronte della semplicita'
dell'idea che abbiamo finora sbagliato la correlazione fra gli
shift e le distanze. Pero' su quest'ultimo punto non sono certo
di aver capito se e' quello che davvero intendono
Pasquale Galianni e gli altri. In particolare ho sentito che loro
parlano di una provata correlazione fra il red-shift del quasar
e quello della zona di spazio dove si trova. Ora per esempio e'
noto che nelle iper esplosioni si verificano fenomeni di eco
ottico. Cioe' la luce viene "rifratta" in piu' e piu' modi dai campi
gravitazionali estremamente intensi e giunge in immagini multiple.
Quindi e' evidente che per esempio un intenso campo gravitazionale
locale puo' avere effetti di "contaminazione" del red-shift. In particolare
pero' se ammettiamo la relativita' generale nella forma omogenea,
senza costanti cosmologiche dipendenti dallo spazio dovremmo
potere stimare gli effetti di red-shift dovuti alla massa. Se viceversa
aggiungiamo un termine cosmologico dobbiamo motivare questa
scelta. In particolare e' vero che gran parte dei modelli cosmologici
sono basati su assunzioni di omogeneita' che non reggono la prova
delle osservazioni prossime. Pero', da ignorante in materia,
ho sempre pensato che gli effetti di correzione sono valutabili in
concreto e che siano gia' stati tenuti in considerazione nei modelli
prima di giungere all'ipotesi dell'inflazione. Quindi osservazioni che
non siano compatibili con questi modelli sarebbero di estremo
interesse.

Percio' nel caso di una galassia relativamente vicina cosa puo' produrre
questi effetti ipotizzati? Ancora: effetti di interazione fra il red-shift
locale ed
il red-shift dinamico-gravitazionale. Vorrei comprendere meglio cosa
intende Pasquale Galianni. Se cioe' intende effetti puramente geometrici
che agiscono in modo proporzionale tanto sulla magnitudine apparente che
sullo shift delle righe o effetti di altro genere, per esempio alterazione
dei
rapporti fra le costanti di struttura.

> -come pu� avvenire la contaminazione di un redshift? Avevo letto da
> qualche parte che la stella non diviene realmente rossa, ma che sono
> soltanto le sue righe spettrali a spostarsi verso la parte rossa dello
> spettro (� giusto quello che ho detto o ho preso un "granchio"?),
> quindi quali fattori a parte il movimento potrebbero far spostare le
> righe spettrali?

La curvatura spazio-temporale ad esempio. C'e' da dire che secondo
Malcolm Longair per alcune quasar non si vedono affatto le righe spettrali
di alcuna specie atomica. In altre non e' chiaro se siano righe principali o
secondarie, se cioe' siano righe prodotte dai gas interni ai getti
o dai gas nebulari. In alcune quasar si vedono righe che non si
sono mai viste, e che vengono attribuite per esempio ad interazioni
positrone - elettrone, con dubbi. Piu' generalmente quello che si
vede e' uno spettro che esibisce uguale potenza su piu' decadi
di frequenza.

> -riguardo a questa scoperta, avevo letto che secondo alcuni potrebbe
> significare che all'interno dei quasar si forma continuamente "nuova
> materia" (corregetemi se sbaglio), ma supporre che si formi in
> continuazione "nuova materia" dal nulla, non � ancora pi� assurdo del
> ritenere invisibile il 99% dell'universo?
> Ancora grazie;

Non si forma dal nulla evidentemente.

          

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Inviato via http://arianna.libero.it/usenet/
Received on Wed Feb 16 2005 - 18:26:41 CET

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