Re: violazione della causalità?

From: Tetis <ljetog_at_yahoo.it>
Date: Sat, 01 Oct 2011 14:56:49 +0200

fuzzy ha spiegato il 29/09/2011 :
> On Sep 27, 6:17 pm, Tetis <lje..._at_yahoo.it> wrote:
>> fuzzy ha spiegato il 26/09/2011 :
>>
>>> Ora, pur denunciando tutta la mia ignoranza in materia, sebbene fino
>>> alle trasformazioni di Lorentz ci si arriva, a me pare che questa tesi
>>> della causalità violata sia una grossa sciocchezza. Il perchè mi
>>> sembra banale, ma lascio a un esperto che mi chiarisca. Sbaglio?
>>
>> Forse hai una qualche definizione di causalità differente, ma se
>> consideri la causalità della trasmissione dei segnali allora delle due
>> l'una: o il principio di relatività è violato o la possibilità di
>> produrre a comando, e di rivelare, particelle superluminali implica la
>> possibilità teorica e pratica di inviare segnali dal futuro verso il
>> presente che è, per definizione di causalità delle trasmissione, una
>> violazione.
>
> Francamente mi pare che tralasci l'altra possibilità, e che a me pare
> la più probabile.

Una possibilità è che sia violata la relatività ristretta, questa non
l'ho tralasciata, ho scritto: delle due l'una: no causalità, o no
principio di relatività. Non è un'idea nuova che la relatività potrebbe
avere bisogno di una integrazione, ma questo richiederebbe una
violazione del principio di relatività nella forma forte in cui è
implicito nella relatività ristretta.

> Ovvero la possibilità che il principio di relatività e quello di
> causalità non siano affatto violati: semplicemente la teoria potrebbe
> aver bisogno di una correzione.

O, più semplicemente un'integrazione. Nota bene che in alcune
estensioni della relatività il principio di relatività può essere
parzialmente salvaguardato, rimanendo cioè valido per determinati stati
di "polarizzazione", ma risultare violato per altri stati di
polarizzazione. E' come se un universo relativistico ed uno non
relativistico vivessero fianco a fianco quasi senza avvertire l'uno la
presenza dell'altro. La scelta dei termini non è causale perché davvero
uno dei due universi sarebbe non relativistico, una sorta di
impalcatura su cui il settore relativistico vive quasi autonomamente.

Una possibilità a prima vista differente da quella che ho appena
indicato, e su cui mi capitava talvolta di speculare una decina di anni
fa, nei pomeriggi oziosi d'estate è quella di due tipi di materia con
costanti lorentziane differenti. In un universo fatto così la causalità
non sarebbe necessariamente violata, ma il principio di relatività
generalmente sì.

Un punto chiave è comunque stabilire le regole per cui un evento nel
primo universo può dare luogo ad eventi nel secondo e viceversa. Non
escludo a priori che sia possibile trovare un modo per salvare le capre
e i cavoli, ma nemmeno una ragione per cui questo potrebbe essere
necessario e consentire al tempo stesso superluminalità varie
obbedienti al principio di relatività di ciascuno dei due universi (o
quanto meno di quello in cui esistiamo). Puoi provare anche tu a
speculare sul tema, che mi pare in questo caso abbastanza ben definito.


> Se noi teniamo ferma la RR con le attuali costanti, allora vale quello
> che dici. Ma chi ti dice che la RR non possa essere rivista,
> integrata, corretta, o inserita in una piu generale, eliminando cosi
> quelle (apparenti) violazioni?

Beh, ma chi ti dice che queste violazioni debbano essere eliminate
entrambe, ammesso sia possibile?

> fuzzy

Received on Sat Oct 01 2011 - 14:56:49 CEST

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