Il 14 Feb 2005, 20:20, franz.kafka_at_LEVAQUESTOcomune.re.it (Josef K.) ha
scritto:
> Michele Pendin ha scritto:
>
> > La legge di newton per un corpo di massa variabile si scrive
> > F = dp/dt = d/dt[m(t)*v(t)] = (dm/dt)*v + (dv/dt)*m
> > (ho tralasciato i simboli dei vettori...).
> > Ora, se io considero un punto a massa variabile avente velocit�
> > costante, debbo sopprimere il termine (dv/dt)*m, e l'equazione sopra
> > rimane F = (dm/dt)*v .
> > Cosa significa? Che forza � questa? da dove proviene? A cosa serve?
>
> Quella non � una forza particolare.
> Vediamo bene cosa significa la seconda legge della dinamica nel senso pi�
> preciso in cui lo usi tu (non F=m*a, ma F=dp/dt).
> Essa dice che la somma delle forze agente su un corpo � uguale alla
> derivata della quantit� di moto rispetto al tempo.
> Cio�, le forze fisiche stanno a sinistra, a destra c'� l'effetto che
> producono, cio� dp/dt.
> Faccio un esempio: un sasso legato a una fune viene fatto ruotare
> circolarmente e uniformemente. Sappiamo che un corpo pu� muoversi di moto
> circolare (uniforme) solo se c'� una forza rivolta verso il centro della
> circonferenza tale che F=m*v^2/R. A destra hai quella che chiamiamo forza
> centripeta, che non � una forza particolare, � solo un nome generico per
> descrivere una forza diretta verso il centro della traiettoria e a
> sinistra hai le forze fisiche, che in questo caso � la tensione della
fune.
> Nell'esempio che fai tu � qualcosa di analogo.
> Un corpo di massa variabile per viaggiare a velocit� costante deve essere
> soggetto a una forza pari a (dm/dt)*v. Se non ci fosse nessuna forza non
> viaggerebbe a velocit� costante.
> Se non ci fosse nessuna forza l'equazione del moto sarebbe
> (dm/dt)*v + (dv/dt)*m=0
> che non ha come soluzione v costante se non in casi banali.
> Quindi non � che (dm/dt)*v sia un qualche tipo di forza, � l'effetto che
> qualche tipo di forza deve produrre per trovarci nelle condizioni che
> descrivi.
Piuttosto interessante questo punto di vista.
Direi che per esempio nel caso di un colibri che
deve muoversi sempre alla stessa velocita' mentre
mangia moscerini la forza in piu' rispetto a quella
ordinaria dovuta all'aerodinamica sia proprio pari alla
forza necessaria per portare i moscerini alla velocita' del
colibri, stando che prima erano fermi. Da quel che dici mi
sembra pero' che vedi la circostanza come se fosse dovuta
alla intrinseca natura relativa dell'inerzia. Devo pensarci meglio.
> Ciao
>
> --
>
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Received on Mon Feb 14 2005 - 21:28:06 CET