(wrong string) � generale e verifiche

From: dumbo <_cmass_at_tin.it>
Date: Mon, 31 Jan 2005 21:09:25 GMT

"Pangloss" <marco.kpro_at_tin.it> ha scritto nel messaggio
news:vq6Ld.472001$b5.22453045_at_news3.tin.it...
> [it.scienza.fisica 26 Jan 2005] >

> gia' Newton "avrebbe potuto" prevedere qualcosa di simile, se avesse
> integrato la sua ottica corpuscolare con la gravitazione universale.

infatti nell' Opticks pone la domanda:
< Quesito 1: Non agiscono i corpi sulla luce a distanza
e non incurvano i suoi raggi con la loro azione, e non
� tale azione (lasciando immutato il resto) massima alla
distanza minima ? >
(Do not bodies act upon Light at a distance and by their
action bend its Rays; and is not this action (coeteris paribus)
strongest at the least distance ? " (da Ronald Clark,
"Einstein, the life and times" Avon Books 1972,
Ch. 6, p. 181).

Ma non so se e come risponda.

> Infatti applicando la meccanica classica ai corpuscoli di luce aventi
> velocita' c si vede facilmente che i raggi di luce sul bordo del sole
> dovrebbero subire una deflessione di circa 0.87".
> Piu' che una previsione della meccanica classica, questa mi sembra una
> previsione formulata a posteriori mediante uno strano cocktail di vecchie
> teorie assemblate con il "senno di poi".

secondo me, � proprio una previsione della meccanica
newtoniana, la fece Soldner nel 1801 usando la teoria
corpuscolare di Newton unita alla teoria gravitazionale
(sempre di Newton). Proprio come � interamente classica
la previsione, fatta tre anni prima da Laplace (ma prima
di lui l'aveva fatta un inglese di cui mi sfugge il nome)
dell'esistenza di stelle che trattengono la luce col loro
campo gravitazionale: buchi neri ante litteram, anche se
in un paradigma completamente diverso da quello di
Einstein e quindi imparagonabili ai buchi neri della RG.

Ciao,
Corrado
Received on Mon Jan 31 2005 - 22:09:25 CET

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